
Il nostro capitano del Thiene Luigi (Gino) Sardei me lo aveva accennato ancora negli anni ‘70. Era un ricordo indelebile; un episodio avvenuto in una delle prime partite di campionato del Palermo appena promosso in Serie A. El Paròn del Milan, Nereo Rocco, a fine gara, lo aveva pure ammesso. Sì, proprio così! Rocco aveva riconosciuto a Gino personalmente che il gol che egli aveva segnato al Milan era regolarissimo; non c’era stato alcun fuorigioco e quindi l’arbitro non doveva annullarlo. Stiamo parlando di una gara di Serie A datata 10 settembre 1961. Un match di uno dei miglior campionati della massima Serie disputato dai rosanero, dove la squadra giunse ottava nella classifica finale.


Salvadore e, in secondo piano Sardei, dopo Palermo-Milan (a sinistra), e lo stesso Sardei intervistato
Ebbene, la conferma di ciò che mi raccontò l’indimenticabile Gino, l’ho trovata navigando in internet in un’immagine fotografica e nell’articolo dal titolo a caratteri cubitali “No dell’arbitro al gol di Sardei” pubblicato dal Corriere dello Sport, relativo alla terza giornata di campionato 1961-’62, Palermo-Milan 0-0. Voglio ricordare anche che Gino Sardei debuttò in Serie A nella prima di campionato 1961-’62 in Bologna-Palermo allo Stadio Dall’Ara il 27 agosto 1961, arbitro Angonese da Mestre. Anche di questo ho ritrovato il particolare riscontro fotografico. Ma vediamo la parte interessante dell’articolo e le formazioni schierate in campo, tanto per gradire.

“Palermo: Mattrel; Burgnich, Calvani; Sereni, Benedetti, Malavasi; Sardei, Fernando, Metin, Santini, Maestri. Allenatore Remondini.
Milan: Ghezzi; Maldini, Zagatti; Pelagalli, Salvadore, Radice; Danova, Trapattoni, Altafini, Greaves, Barison. Allenatore Rocco.
NOTE – Tempo bello, terreno buono. 40.000 spettatori circa. Leggermente infortunato al 6’ del secondo tempo Pelagalli. Ammoniti per proteste Maestri e Zagatti. Calci d’angolo: Palermo 3, Milan 9 (primo tempo 2 a 5).


Dal nostro inviato
Una partita appassionante e un risultato giusto. C’è stato un episodio però che ha lasciato il Palermo con l’amaro in bocca. Sardei, infatti, aveva segnato. Ed era stato anche a nostro avviso, un regolarissimo gol. Ma Roversi ha detto inspiegabilmente di no. I fatti. 6’ del secondo tempo, dunque. Fernando a t re quarti di campo cerca di mettere in azione Metin che ha però due avversari alle spalle e non riesce a liberarsi. La palla, colpita chissà da chi (vogliamo ammettere che sia stato il turco a toccarla anche se ne dubitiamo, che altrimenti cadrebbe subito ogni dubbio) torna a Sardei che pronto a cogliere di sorpresa Ghezzi ed a batterlo sulla sinistra. Che Metin fosse in fuori gioco è da escluderlo. Che il pallone sia stato giocato irregolarmente è impossibile perché è sempre rimasto a terra. Può darsi che il centravanti del Palermo abbia un po’ lavorato di gomiti, ma di certo non l’ha fatto più dei suoi due angeli custodi che erano in due; niente di grave né di scorretto, comunque.


A sinistra: Giorgi e Sardei. L’allenatore Remondini, Fernando e ancora lo stesso Sardei
Qualcuno ha avanzato l’idea che Fernando, trascinato dalla foga dell’azione, sia finito al di là dei terzini. Noi non ce ne siamo accorti ma siamo in grado di garantire che all’episodio hanno partecipato soltanto Metin e Sardei; in ogni caso si sarebbe trattato di un fuorigioco di posizione assolutamente da non rilevare. Non siamo a spiegarci insomma, nemmeno dopo una accurata indagine negli spogliatoi, il perché della grave decisione di Roversi. Gli stessi milanisti, infatti, hanno dato versioni contrastanti ed anzi Zagatti, il capitano rossonero, ha detto chiaro e tondo che a suo avviso, il gol era valido. Peccato, perché Roversi, per il resto è riuscito a tenere in pugno con autorità, sicurezza e precisione una partita molto difficile.


Il debutto in Serie A di Sardei al “Dall’Ara” di Bologna con l’arbitro Angonese
Il Palermo ha giocato un impeto e con una volontà commovente che avrebbero meritato miglior sorte. Ma il Milan sorpreso dalla foga e dalla decisione disperata dell’avversario, ha stentato un po’ nella prima fase del gioco, poi si è battuto ad armi pari senza curarsi troppo delle gambe ed è stato inchiodato sullo 0 a 0, sol perché gli sono mancati gli uomini di punta. Altafini, infatti, si è innervosito e non ha fatto altro che protestare; Greaves si è spento subito dopo essersi presentato da fuoriclasse al 7’ con un tiro al volo, appena una spanna sopra la traversa; Barison, arruffone, ha denunciato i suoi limiti…”

Con questo pezzo firmato da Ezio De Cesari, vorrei sottolineare che Luigi Sardei, a fine carriera capitano nei dilettanti del Thiene (la Prima categoria li portò in Serie D), è stato un giocatore che avrebbe meritato la vetrina della Serie A. Purtroppo come in ogni campo della vita ci vuole anche una buona dose di fortuna. Infatti, nel Palermo giocò solo sette partite in Serie A; un’apparizione fugace nella massima Serie in quanto egli ebbe un problema alla tiroide e dovette operarsi. Solo per questo fu ceduto al Bari in Serie B nel 1962.
Serie così detta Cadetta, che forse gli stava stretta e nella quale però si stabilizzo giocando con profitto nel Catanzaro “ammazza grandi” di Coppa Italia. Ed è sempre una sorpresa osservare le varie formazioni con le quali capitan Gino militò, perché si scopre con sorpresa con quanti campioni poi promossi in Serie A abbia giocato. Ecco perché è ancora bello ricordarlo tra noi dilettanti del Thiene come un umile ed educativo grande capitano. Capitano… mio capitano!
Giuseppe (Joe) Bonato