
Negli anni ’70, il calcio tedesco fu teatro di una rivoluzione che avrebbe cambiato per sempre il mondo dello sport e del marketing. Protagonisti di questa svolta furono l’Eintracht Braunschweig, storico club della Bundesliga, e Jägermeister, il celebre produttore di liquori.
Nel 1973, Günter Mast, imprenditore e proprietario di Jägermeister, propose un’idea innovativa per l’epoca: sostituire il tradizionale stemma della squadra con il logo del suo marchio, rendendo l’Eintracht Braunschweig il primo club di calcio professionistico a sfoggiare una sponsorizzazione sulle maglie. Fino a quel momento, la pubblicità sulle divise era vietata dalla Federcalcio tedesca (DFB), che considerava il calcio un’attività da preservare dalle logiche commerciali. Tuttavia, Mast trovò un escamotage geniale per aggirare questa restrizione.

La DFB inizialmente respinse la proposta, sostenendo che le divise non potevano contenere loghi pubblicitari. Tuttavia, l’Eintracht Braunschweig decise di modificare il proprio stemma, sostituendolo con il simbolo di Jägermeister, aggirando così il regolamento. Dopo una serie di negoziati e pressioni legali, la DFB fu costretta a cedere, aprendo la strada alle sponsorizzazioni nel calcio. Questa decisione scatenò un acceso dibattito tra i puristi dello sport e coloro che vedevano nel marketing un’opportunità di crescita per i club. L’episodio fece scuola, e ben presto altri club iniziarono a seguire l’esempio dell’Eintracht Braunschweig.

L’accordo tra Eintracht Braunschweig e Jägermeister non solo fornì al club risorse economiche cruciali per competere nella Bundesliga, ma segnò anche l’inizio di un’era in cui le sponsorizzazioni divennero una parte fondamentale del calcio professionistico. Oggi, gli sponsor sulle maglie sono la norma, con contratti multimilionari che coinvolgono i club più prestigiosi del mondo. Squadre come il Bayern Monaco, il Real Madrid e il Manchester United guadagnano cifre astronomiche grazie agli accordi commerciali, dimostrando quanto sia stata rivoluzionaria la scelta dell’Eintracht Braunschweig negli anni ‘70.
La partnership tra Eintracht Braunschweig e Jägermeister rimane un esempio pionieristico di marketing sportivo. Quella che all’epoca sembrava una provocazione è oggi un modello di business imprescindibile, dimostrando come il calcio non sia solo un gioco, ma anche un’industria capace di adattarsi e innovare continuamente.

Negli anni successivi, l’esempio dell’Eintracht Braunschweig ispirò numerosi club in tutto il mondo. In Italia, l’Udinese fu tra le prime squadre a seguire questa strada, mentre in Inghilterra, squadre di Premier League iniziarono ad abbracciare la sponsorizzazione con entusiasmo. Oggi, i ricavi da sponsor rappresentano una delle principali fonti di entrata per i club, influenzando persino il design delle maglie, spesso realizzate in collaborazione con gli sponsor per massimizzare la visibilità del marchio.
La storia di questa collaborazione è la prova che, a volte, le idee più audaci possono trasformarsi in vere e proprie rivoluzioni. Oggi, il connubio tra calcio e marketing è un elemento inscindibile dello sport moderno, e tutto ebbe inizio con una semplice, ma brillante, intuizione: quella di Günter Mast e dell’Eintracht Braunschweig.
Mario Bocchio