
L’aria calda del Messico soffocava l’Azteca quel pomeriggio del 17 giugno 1970. Italia e Germania si sfidavano in una battaglia epica che sarebbe passata alla storia come “La Partita del Secolo”. In campo, giocatori eroici si spingevano oltre ogni limite, mentre in una piccola pensione di Alassio, sulla Riviera Ligure, un gruppo di turisti tedeschi seguiva la sfida in bianco e nero su un vecchio televisore. Ogni azione faceva trattenere il fiato: Schnellinger pareggiava al novantesimo, Müller segnava, poi Burgnich, Riva e infine Rivera decretavano il trionfo italiano per 4-3.
Quelle immagini rimasero scolpite nella memoria di tanti italiani, ma anche dei turisti tedeschi che, ogni estate, tornavano a popolare le spiagge di Diano Marina, Loano e Alassio. Le loro Volkswagen parcheggiate sul lungomare, i picnic con pane nero e birra fresca, le risate nei ristoranti dove provavano con timidezza il loro italiano: “Un piatto di trofie al pesto, per favore!”. Le ragazze tedesche, bionde e alte, affollavano le spiagge con i loro costumi sgargianti, attirando gli sguardi dei giovani italiani che sognavano una storia d’amore estiva. Spesso si incontravano la sera, tra le discoteche affacciate sul mare e le passeggiate lungo i caruggi illuminati dai lampioni, cercando di comunicare con un misto di gesti e parole improvvisate.

Dodici anni dopo, il 1982 segnava un’altra data incancellabile. Nella calura spagnola, a Madrid, Italia e Germania si trovavano di nuovo di fronte, questa volta in finale. Nelle piazze liguri gremite di gente davanti ai maxischermi improvvisati, l’attesa era febbrile. Anche i turisti tedeschi, molti dei quali ormai amici degli albergatori e dei bagnini italiani, assistevano alla sfida. “Sarà la nostra rivincita!” dicevano con speranza. Ma quella sera il destino era scritto nelle gambe e nei cuori degli Azzurri: Rossi, Tardelli, Altobelli, e poi l’urlo liberatorio di Pertini: “Non ci prendono più!”. Italia campione del mondo, la festa travolse ogni angolo della Riviera. I brindisi si susseguirono fino all’alba, e tra italiani e tedeschi non c’era più rivalità, solo voglia di divertirsi insieme.

Il giorno dopo, sulle spiagge, italiani e tedeschi scherzavano: “Quest’anno paghi tu il caffè!” diceva un bagnino a un turista di Düsseldorf. Qualcuno sventolava ancora le bandiere, ma la rivalità rimaneva solo nei racconti di quelle notti magiche. Le ragazze tedesche continuavano a passeggiare sul bagnasciuga, chiacchierando tra loro, mentre i ragazzi italiani si chiedevano se avrebbero avuto il coraggio di invitarle a ballare quella sera. L’Italia e la Germania, tra Mondiali e vacanze, si sfidavano sì, ma sapevano anche condividere la bellezza dell’estate e il sapore della vittoria, persino quando non era la propria.
Mario Bocchio