
Il 28 febbraio 1965 segnò una svolta epocale per il giornalismo sportivo italiano. Durante la puntata numero 589 de “La Domenica Sportiva”, la storica trasmissione della Rai, il conduttore Enzo Tortora introdusse per la prima volta l’uso della moviola per analizzare un episodio di gioco. Il match scelto per questo storico debutto fu Milan-Messina, terminato 2-0 a favore dei rossoneri, con particolare attenzione sul secondo gol di Gianni Rivera, stella emergente del calcio italiano.

Un’innovazione rivoluzionaria
L’idea di utilizzare la moviola nacque dalla volontà di fornire un’analisi più approfondita delle azioni di gioco, andando oltre la semplice narrazione degli eventi. In quegli anni, il calcio in tivù era ancora in una fase embrionale, con pochi mezzi a disposizione per chiarire episodi dubbi o giocate di rilievo. Enzo Tortora, noto per il suo stile garbato e innovativo, presentò questo strumento con parole che sarebbero rimaste nella storia:
“Un gol che è stato un piccolo capolavoro esemplare forse della giornata calcistica odierna (…) È piuttosto importante perché, dicevo, come vi rendete conto, quando succederà qualche questione spinosa potremo eventualmente ripassarcela qui tra amici con calma e decidere, se del caso. Molto bene, niente sfugge, non è più calcio minuto per minuto, ma secondo per secondo direi”.
Le immagini furono riproposte a velocità ridotta, permettendo agli spettatori di osservare meglio la dinamica dell’azione. Fu un vero e proprio spartiacque per la narrazione televisiva del calcio.

Il gol di Rivera e la prima analisi alla moviola
La partita Milan-Messina, disputata a San Siro, vide i padroni di casa imporsi con un netto 2-0. Il secondo gol, realizzato da Rivera, fu considerato un esempio di tecnica e precisione. Grazie alla moviola, fu possibile analizzare il gesto atletico con una precisione inedita: il giovane talento rossonero stoppò il pallone con eleganza e con un tiro calibrato superò il portiere avversario.
Se oggi siamo abituati a rivedere le azioni più e più volte, all’epoca questa fu una rivoluzione. Gli spettatori rimasero affascinati dalla possibilità di soffermarsi sui dettagli di un’azione, mentre gli addetti ai lavori iniziarono a comprendere l’impatto che la tecnologia avrebbe avuto sul modo di raccontare il calcio.
Dai primi esperimenti alla moviola fissa
Dopo il debutto del 1965, la moviola fu inizialmente utilizzata in maniera sporadica, solo per azioni particolarmente rilevanti.

Uno dei primi episodi controversi analizzati con questo strumento avvenne nel 1967 durante Lazio-Juventus, quando un gol di De Paoli non fu convalidato nonostante il pallone avesse chiaramente superato la linea di porta.

Fu solo a partire dalla stagione 1969-‘70 che la moviola divenne una presenza fissa a “La Domenica Sportiva”, grazie soprattutto a Carlo Sassi, con un utilizzo sistematico per rivedere gli episodi più discussi della giornata calcistica. Da quel momento, il calcio televisivo non fu più lo stesso.
Mario Bocchio