Dalla Grande Inter al record con l’Avellino
Dic 12, 2024

Nel 2001 se n’era andato un altro pezzo della Grande Inter, Ferdinando Miniussi. Nato a Trieste, era stato campione d’Italia con i nerazzurri nel 1966. Aveva 61 anni, era malato da tempo. Era il vice del portiere titolare Sarti, che quell’ anno sostituì tre volte. Grazie alla sua altezza (1 metro e 90) Miniussi aveva intrapreso la carriera di portiere.

Cresciuto nella Triestina, nel 1964 aveva raggiunto il Varese e la serie A, dove aveva esordito il 10 ottobre 1964 contro la Fiorentina. L’anno successivo era passato all’ Inter dove era rimasto per due campionati (debutto il 10 ottobre 1965 a Foggia). Nell’ autunno del 1967 era stato ceduto in prestito al Bari, per poi rientrare l’anno successivo, alternandosi tra i pali con Girardi. Complessivamente ha disputato 23 partite con la maglia dell’Inter (19 in campionato e 4 in Coppa Italia), l’ultima delle quali a Verona l’ 11 maggio 1969. Quell’ anno si concluse infatti l’esperienza di Miniussi a Milano: giocò due stagioni nell’ Udinese e poi nell’Avellino, contribuendo alla promozione degli irpini in serie B.

Ferdinando Miniussi nell’Inter sulle figurine

Concluse la carriera nel Barletta all’ età di trentaquattro anni. “Era molto alto – disse di lui il compianto Giacinto Facchetti – e un ragazzo piuttosto semplice: veniva dalla provincia come tutti noi. Intervenendo alla festa di un Inter club friulano, fui avvicinato dal cognato, che m’ informò della sua malattia. Mi diede il suo numero di cellulare e lo chiamai: si sentiva anche al telefono che non stava bene”. Ferdinando Miniussi era stato sottoposto anche ad un trapianto di fegato al Policlinico universitario di Udine e le sue condizioni sembravano migliorare, ma poi si è sentito di nuovo male ed era stato ricoverato a Udine, anche se inutilmente.

Nella “rosa” dell’Inter nella stagione 1965-’66


Ci sono record che passano alla storia, altri invece che passano in secondo piano. L’Avellino del 1972-‘73 impressiona il panorama calcistico per gli innumerevoli numeri che conquista, la squadra allenata da Giammarinaro infrange record che, con la vittoria a due punti, non sono stati più superati. Nella vecchia serie C a venti squadre l’Avellino è il club che ha collezionato più punti in assoluto: 62. Senza dimenticare il record di vittorie che arriva a toccare la quota di 28 gare, di cui 10 in trasferta. Non passa alla storia invece il numero di vittorie in casa (18 su 19), il Lecce, principale rivale proprio dei lupi, riesce addirittura nell’impresa di vincerle tutte e 19, a testimonianza dell’impresa di quella squadra. Nell’estate del ’72 arriva in Irpinia un nuovo portiere: proprio Ferdinando Miniussi. L’estremo difensore è ormai agli sgoccioli della carriera la presenza di Ivano Bordon, il portiere del futuro, gli chiuse definitivamente le possibilità nell’Inter.

Nel Varese (a sinistra) e nel Bari, sempre sulle figurine

Come detto, ad un certo punto torna brevemente a Trieste, prima di disputare tre stagioni in serie C con la maglia dell’Udinese (111 gare totali). Portiere straordinariamente alto per l’epoca (189 cm), dietro solo a Cudicini (191 cm), per via della sua statura non ha particolari problemi nelle uscite alte, mentre sui palloni bassi trova qualche difficoltà nel distendersi, anche per via di quel pizzico di reattività che gli avrebbe fatto fare ben altra carriera.

Una respinta di pugno ai tempi dell’Avellino

Dopo la sconfitta di Lecce alla sedicesima giornata, l’Avellino scivola al terzo posto a due punti proprio dai pugliesi. La doppietta di Ferrari (15’ e 50’) stende i lupi, e rafforza la convinzione che sono proprio i giallorossi la squadra da battere. L’Avellino non demorde e a piccoli passi inizia la sua scalata verso la B. La squadra di Giammarinaro, dopo Lecce, anella solo risultati positivi. L’Avellino allunga i risultati utili consecutivi quando vince il derby contro la Salernitana (1-0), battendo la domenica dopo anche la Casertana (3-0).

Turris-Avellino, la gara che fece perdere l’imbattibilità a Miniussi


L’imbattibilità di Miniussi prende sempre più consistenza, ma rischia di vacillare nella trasferta di Chieti. Se l’Avellino esce con i due punti dalla trasferta teatina, deve ringraziare proprio Miniussi che neutralizza un rigore di Cavicchia e allunga a oltre 800 i minuti d’imbattibilità. Nel recupero della ventitreesima giornata, contro la Juve Stabia, arriva la quarta vittoria consecutiva.

La porta di Minussi arriva, così, a toccare dieci gare consecutive senza subire reti. Le favole, però, hanno sempre una fine. Questa è datata 1 aprile 1973 e non è un pesce d’aprile. Nella trasferta contro la Turris, l’Avellino non solo esce sconfitto, ma vede interrompere anche l’imbattibilità di Miniussi quando l’attaccante Jancarelli, al 19’ del primo tempo, viola la porta irpina dopo 959’ minuti. Dopo quasi tre mesi Miniussi vede un pallone alle sue spalle.


L’Avellino dopo la sconfitta di Torre del Greco si rialza prontamente, prima agguanta il Lecce e poi lo supera definitivamente, mettendo la promozione in cassaforte dopo la vittoria nello scontro diretto. Miniussi chiude la stagione con 15 reti subite (0,40 a partita), di cui solo 7 incassate nel girone di ritorno. L’Avellino 1972-‘73 entra nella storia, così come Miniussi che diventa il portiere dei record grazie ai suoi 959’ minuti senza subire reti.

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