Un nome che colpisce come una canzone degli Hives. Tic tic boom! Carlos Roberto de Oliveira detto Roberto Dinamite si disperde e ventila ai quattro angoli del Brasile. Stile puzzle. Roberto deve il suo soprannome esplosivo ad un giornalista di un quotidiano sportivo locale, il “Jornal dos Sports”, che intitola il suo articolo con “GAROTO DINAMITE EXPLODIU!” dopo un gol eccezionale da bel grilletto al Maracanà contro l’Inter, un giorno di novembre del 1971. Insomma, Roberto è una bomba che ti esplode in faccia, e il ragazzo ha appena 17 anni. Un’età stupida per alcuni, ma per Kid Dinamite è il periodo dei cannonieri sotto i colori del Vasco da Gama. Il club della sua vita, con il quale ha giocato più di mille partite e segnato ben 708 gol! Capocannoniere della storia del club. Bang! E qualche pallottola in più che riserva alla Seleçao (38 presenze e 20 gol).
Un rapporto da sicario e una fama da pistolero che porta con sé in Argentina durante i Mondiali del ’78 (3 gol). La volta successiva, la passa in panchina a sparare ai piccioni nel tiro a segno. L’esplosione (b)perdente. La Spagna non è il suo selvaggio West. Un paese senza fede né legge. Il suo status di cecchino subìsce un piccolo colpo al Barcellona, che abbandona come un ladro dopo poche apparizioni senza fare storie (1980). Colpa dello sceriffo del catenacio Helenio Herrera, che poco si gode i fuochi d’artificio sul prato.
Rigore e disciplina. L’allenatore argentino dimentica che il suo attaccante viene dal paese del Samba. Roberto Dinamite, ascolta i Sepultura e guarda la grancassa davanti.
Una carriera condotta a ritmi vertiginosi, qualche onore in lista (campione del Brasile 1974 e di Rio 1977, ‘82, ‘87, ‘88 e ‘92) ed ecco che la Dinamite è pronta a far esplodere le urne al momento del ritiro. Eletto consigliere comunale di Rio (1992), Roberto si batte per il PSDB. Un partito di centrosinistra.
Non è il piede migliore per Dinamite. Ma in generale raramente manca i suoi obiettivi. Poi la politica è come il calcio, basta avere un obiettivo per avere successo. Bang! Roberto ha colpito ancora con uno slogan unificante: “Io e T.N.T vinceremo la battaglia!”. Un vero programma. Poi la morte avvenuta nel 2023.
Mario Bocchio