Albese-Udinese, telecronista Bruno Pizzul
Ott 7, 2024

I tifosi l’hanno ribattezzato il “decennio d’oro” perché dal 1970 al 1980 l’Albese ha toccato i vertici della sua storia sportiva: una lunga stagione irripetibile. La formazione azzurra, fondata nel 1917, raggiunse 49 anni fa, prima compagine della Granda, la serie C dopo vari anni anche in Prima Categoria e Promozione.

Sul terreno del vecchio “Coppino”

Nel ’70-’71 il primo exploit con la promozione in D; nel ’74-’75 il secondo. Guidata in panchina da Mirko Ferretti affiancato dal compianto Giambattista Moschino vinse la D e fu promossa in C, come ricorda Giorgio Ferrero, scrupoloso statistico della squadra. L’esordio nella Terza Serie nazionale avvenne nel 1975-’76 sempre con il duo torinista Ferretti-Moschino; la squadra giocava la partite interne sul campo di Cinzano, il “Coppino” non era adeguato. In quella C militavano “colossi” quali Udinese, Cremonese, Monza, Triestina, Mantova, Venezia, Piacenza, Casale, Alessandria.

Sul campo di Cinzano con la guida tecnica di Mirko Ferretti e Giambattista Moschino

Il ds Luigi Saglietti racconta un gustoso siparietto: “Andammo a giocare a Udine e un mio atleta, dopo aver visto gli spogliatoi, mi disse ‘Abbiamo già perso: questi hanno un armadietto ciascuno’. Nulla a che vedere con le panche e gli attaccapanni dello stanzone spartano del Coppino”. Alla fine del torneo la squadra si salvò; retrocesse l’anno dopo (’76-’77) con il compianto allenatore Enzo Benedetti. Era tornata a giocare al “Coppino” anche per ritrovare il calore del pubblico. Quell’anno è ricordato anche per un altro avvenimento. La Rai, che la domenica trasmetteva in differita un tempo di una partita di serie A, aveva deciso di aprire anche una “finestra” sulla C e come primo esperimento scelse Albese-Udinese, anticipata al sabato. A commentare l’incontro fu Bruno Pizzul, la “seconda voce” del calcio Rai dopo Nando Martellini. Finì con il successo dell’Udinese per 0-1 con un gol di Basili all’84’. Dopo la retrocessione, l’Albese affidata al compianto Luigi Vitto e a Carlo Borsalino disputò in serie D un ottimo campionato e salì nella neonata C2. Il decennio d’oro si chiuse poi amaramente.

Gli storici numeri unici dell’Albese negli anni Settanta

Uno degli atleti più rappresentativi del periodo fu il terzino destro (allora i ruoli erano questi) Claudio De Gasperi, triestino. “Prima di arrivare mi avevano messo in guardia dal carattere degli albesi – ricorda -, ma io mi sono trovato molto bene, tanto che mi sono fermato sei anni. Poi sono andato a Bra, quindi a Dogliani dove ho chiuso la carriera a 43 anni, anche se ho giocato ancora una partita a 46 nel Bra. Leggendo i tabellini un giornalista mi telefonò, complimentandosi della prova di mio figlio. Gli spiegai che in campo ero andato proprio io. A Bra ho anche allenato il settore giovanile”. “Dopo Triestina, Maglie e Vigevano – ha aggiunto De Gasperi – arrivai ad Alba trovando tre dirigenti come Franco Barberis, Sergio Brovia e Luigi Saglietti con i quali l’intesa fu perfetta”.

Claudio De Gasperi, in primo piano, insieme ad un giovane Enrico Lombardi

All’inizio la squadra non era completa e parecchi giocatori arrivarono a novembre. “Alla fine però fu allestita un’ottima formazione. Voglio ricordare Alberto Carelli, una lunga esperienza in A e B, Salvatore Rampanti, Luciani, che riusciva brillantemente a conciliare l’attività calcistica e gli studi di Medicina (diventando un apprezzato pediatra, NdR), Oscar Saioni, Livio Manzin, che ha avuto un’eccellente e lunga carriera, Olinto Magara (“Fo’ gol, fo’ gol” il suo intercalare prima delle partite). Poi un superportiere, un po’ ‘matto’ come tutti i numeri 1, come Franco Rottoli, che dopo Alba è finito addirittura al Torino con il quale fece il dodicesimo in Coppa Uefa. Contro la Cremonese affrontammo un certo Cabrini, destinato alla grande carriera che tutti sappiamo nella Juve e in Nazionale, campione del mondo 1982. Il calcio di allora era molto diverso, più rude forse, ma anche con meno sceneggiate. I giocatori non si rotolavano a terra al minimo contatto”.

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