Antonino Imborgia, palermitano classe 1958, è uno dei pochi giocatori nella storia del Matera ad aver raggiunto la “tripla cifra” alla voce presenze essendo sceso in campo ben centosei volte con la maglia biancazzurra nel corso di quattro intense stagioni.
Arriva al XXI Settembre dalle giovanili del Palermo nell’estate del 1977 nell’ambito dell’operazione di mercato, voluta da Nando “Gringo” Veneranda, che portò il bomber della bicicletta Vito Chimenti in rosanero. Il presidente del Matera Franco Salerno chiese infatti al club siciliano anche una contropartita tecnica e riuscì a portare a casa proprio Imborgia per arricchire la rosa a disposizione di Dibenedetto.
Imbrogia nel Matera (a sinistra) e nel Lecce
Nel corso della prima stagione, con Petruzzelli e Angelino titolari al centro della difesa, viene schierato come terzino sinistro ma le esigenze tecniche lo portano in seguito a posizionarsi al centro, diventando col tempo uno stopper difficilmente superabile.
Con il Matera c’è subito grande feeling: fin dalla prima stagione, a dispetto della giovane età (solo vent’anni), è già pedina inamovibile nell’undici di partenza. Dopo una prima annata promettente, nel 1978-‘79 non delude le aspettative contribuendo in maniera decisiva alla promozione in Serie B segnando tra l’altro due reti di testa, le uniche in campionato nella sua parentesi lucana, rispettivamente contro Latina e Barletta. Con la maglia biancazzurra segna anche una terza rete in gare ufficiali, ancora una volta contro il Barletta, in una partita di Coppa Italia.
Con le maglie ci Reggiana e Cagliari
Dopo aver chiuso la parentesi biancazzurra, formando nei suoi ultimi due anni materani un’indimenticata coppia difensiva insieme a Bussalino, passa al Lecce di Gianni Di Marzio in Serie B contribuendo alla salvezza dei salentini con ventisei presenze. Indosserà anche le maglie di Reggiana, Cagliari e Catanzaro. Con i giallorossi calabresi allenati da Giovan Battista Fabbri conquisterà nel 1984-‘85 la seconda promozione in B della sua carriera dopo quella ottenuta col Matera.
Chiude la carriera nella storica Rondinella Marzocco di Firenze con cui disputa il campionato di Serie C2 1987-‘88.
Dopo aver appeso le scarpe al chiodo si afferma come poliedrico dirigente e ricopre gli incarichi di procuratore, direttore sportivo e consulente di mercato per società di Serie B e Serie A.