Un piccolo giro e poi si parte
Ago 26, 2024

Qualificata per la prima volta alla fase finale di una Coppa del Mondo, Haiti ha il difficile compito di rappresentare la zona Concacaf a WM 74 poiché ha concluso al vertice le fasi di qualificazione davanti a squadre funky come Antille Olandesi, Guatemala, Honduras, ma anche Messico – il grande favorito per le qualificazioni – e pure il ketchup di Trinidad e Tobago. Questo per quanto riguarda la maionese. Basti dire che Haiti è una Cenerentola in questo Mondiale, soprattutto se si considera il suo girone: Italia, Polonia, Argentina.

La presentazione degli haitiani prima del Mondiale

Niente di cui essere troppo sognatori. Eppure tutto comincia bene per gli haitiani. Nella prima partita si sono permessi addirittura di svergognare Dino Zoff e l’Italia aprendo le marcature all’inizio del secondo tempo. Infastiditi, gli Azzurri successivamente ne piantarono tre, ma Haiti dimostrò qualcosa.

Le “stelle” di Haiti sulle figurine “Panini”

Questi ragazzi non permetteranno affatto che i loro tacchetti vengano calpestati. Ma prima della seconda partita contro la Polonia, scoppia l’affare Jean-Joseph. Il pilastro della difesa haitiana viene giudicato colpevole di aver assorbito pillole magiche. Dopato, Jean-Joseph viene rimandato a casa e subirà poi una pesante squalifica. Non va affatto bene prima di affrontare la Polonia e la sua squadra di “furfanti”.

Haiti prima della sfida contro l’Argentina. Da sinistra a destra: Nazaire, G. Saint-Vil, Antoine, Louis, Bayonne, Désir, Françillon, Racine, Ducoste, Sanon e Vorbe

Haiti affonda durante l’incontro e ne prende 7 nel sacco. Completamente turbati da questa storia di doping, i giocatori haitiani si avvicinano all’ultima partita del loro girone contro l’Argentina come turisti persi in questa Germania ostile e senza cuore.

Nuovo strattone (4-1). Haiti esce quindi di scena con tre sconfitte, due piccoli gol segnati contro 14 subiti e un giocatore distrutto dall’espulsione e dalla squalifica imminente. Decisamente, il WM 74 non è proprio una festa.

Mario Bocchio

– continua –

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