Allan Simonsen trovò il suo posto tra i grandi alla fine del 1977. Alto 165 cm, la piccola ala danese vinse la corsa per il Pallone d’Oro davanti a Keegan e Platini. Una lotta indecisa e serrata fino alla fine. Il folletto di Mönchengladbach è stato eletto con 74 punti, contro i 71 del lillipuziano di Liverpool e i 70 di quello di Nancy. Un trio che si distingue da un gruppo di contendenti distanziati di diverse lunghezze, Bettega (4°) ottiene 39 punti, Cruyff 23 e Fisher 21. Gli altri inseguitori (Nyilasi, Rensenbrink e Georgescu) vengono definitivamente abbandonati.
Il titolo di miglior calciatore europeo dell’anno premia gli ottimi risultati ottenuti con il Borussia MönchenGladbach, la squadra più romantica della Bundesliga degli anni ’70. Dal suo arrivo in Germania, Simonsen ha collezionato trofei – campionato tedesco (1975, ‘76 e ‘77), coppa (1973) e Supercoppa tedesca (1976) e una Coppa UEFA (1975) – ma ha mancato l’ultimo passo verso la conquista di quella dalle grandi orecchie.
Finale di Coppa dei Campioni contro il Liverpool (1977). A Roma segnano i danesi ma sono più forti gli inglesi (1-3). Una sconfitta amara che non frena la decisione dei giornalisti. Simonsen è solo davanti al re del Liverpool.
E Platoche può aspettare ancora un po’, sino al 1983. L’anno della prima incoronazione per il francese divenuto torinese. Allan Simonsen sale di nuovo sul podio, sull’ultimo gradino a 31 anni.
Mario Bocchio