Piet Keizer era un’ala sinistra straordinariamente ingannevole che, se non fosse stato per l’emergere di un certo Johan Cruyff (appare in tutti i filmati storici, non è vero?), fuori dall’Olanda sarebbe più conosciuto di lui.
Questo non vuol dire che non fosse un giocatore di successo (tre Coppe dei Campioni, sei scudetti e numerose coppe più trentaquattro presenze con la nazionale non sono certo roba da incubi), ma poiché gli olandesi si stavano imprimendo nella coscienza calcistica globale, Keizer giocò solo una partita del Mondiale del 1974, lo 0-0 della prima fase a gironi contro la Svezia, partita passata alla storia come il giorno in cui il mondo assistette alla rivelazione di Cruyff per la prima (?) volta. Nella maggior parte delle altre partite (inclusa la finale persa contro la Germania Ovest) è rimasto in panchina.
Fu l’inizio della fine per Piet, che fece il suo debutto con l’Ajax a 18 anni nel 1961. La sua ultima apparizione con il suo unico club avvenne nell’ottobre 1974, cosa che avrebbe portato a una curiosa decisione. Ne parleremo più avanti.
Dopo essere diventato titolare nella prima squadra dell’Ajax – avendo esordito con l’allenatore inglese Vic Buckingham – è diventato noto per il suo devastante gioco sulle ali e la straordinaria abilità con i cross pericolosi. La tragedia però lo ha colpito, quando ha subìto un grave trauma cranico in uno scontro in campo con il difensore del DWS Andre Pijlman, che lo ha portato a un lungo periodo in panchina.
Al suo ritorno, Cruyff si era affermato nell’Ajax. Lungi dall’essere rivali mortali, i due si sono uniti in una forza offensiva letale, segnando molti gol e facendoli realizzare ad altri. Dopo l’esordio dell’Ajax nella finale di Coppa dei Campioni del 1969 (sconfitta per 4-1 contro il Milan), stava per iniziare un periodo di quattro anni di dominio olandese quando, alla fine della stagione successiva, il Feyenoord batté il Celtic diventando la prima squadra olandese a sollevare quel trofeo. L’Ajax, opportunamente colpito da quel precedente battesimo del fuoco, rafforzò la squadra in aree chiave, inserendo, tra gli altri, Johan Neeskens, Ruud Krol e Johnny Rep, e iniziò un regno che avrebbe portato la squadra di Amsterdam a vincere tre coppe europee consecutive, in un momento quando era senza dubbio il miglior club del mondo, se non il più grande di sempre.
Keizer ha più che giocato la sua parte in tutto questo, prendendo parte a tutte e tre le finali e creando il primo gol dopo aver battuto il suo uomo e crossato magnificamente per Dick Van Dijk dal nome meraviglioso dopo solo cinque minuti in una partita disputata a Wembley nel 1971 contro i campioni greci del Panathinaikos.
A questo punto, permetteteci un’indulgenza personale: intorno al 1975-‘76, Shoot Magazine pubblicava una pubblicità a tutta pagina per proiettori cinematografici e bobine di famose partite di calcio. Molti ragazzini implorarono e supplicarono i loro genitori. Ora, un proiettore non è un gran poliziotto senza film. Molti scelsero la finale della Coppa dei Campioni del 1971: quando arrivarono, molti rimasero un po’ delusi nello scoprire che il film era in bianco e nero, era completamente muto e conteneva solo circa cinque minuti di azione. Ci sono voluti circa 30 anni per scoprire che il Panathinaikos giocava con una maglia tutta verde.
I due anni successivi videro finali vincenti contro i giganti italiani dell’Internazionale e della Juventus, con Piet che giocò la sua parte in entrambe le vittorie. Come gli osservatori di lunga data del calcio olandese senza dubbio noteranno, non si è mai troppo lontani da un disastroso litigio o da una separazione, e i nostri ragazzi non hanno fatto eccezione.
L’allenatore dell’Ajax George Knobel ha deciso di affidare ai giocatori il compito di scegliere il capitano del club. Pensando che Cruyff stesse diventando un po’ grande per le sue scarpe Puma (essendo il miglior giocatore del mondo e tutto il resto), elessero Keizer per il ruolo, il che ebbe lo sfortunato effetto collaterale di Johan con un onnipotente broncio che alla fine portò alla sua partenza per il Barcellona (per una cifra da record mondiale) e, negli anni successivi, allo scioglimento del super-Ajax.
Anche il mandato di Knobel all’Ajax stava per finire, poiché fu scelto per succedere a Rinus Michels nel 1974 come allenatore della nazionale. Il suo sostituto fu Hans Kraay Senior e una disputa sulla tattica portò Piet al ritiro all’età di 31 anni… per sempre.
Il che ci porta a quella curiosa decisione. Dopo il ritiro, Piet giurò di non calciare mai più un pallone. La storia racconta che più di trent’anni dopo, in una partita che coinvolse suo figlio, la palla rotolò fuori dal campo e verso di lui. Con calma si allontanò da questa situazione, mantenendo la promessa fatta nel 1974.
Se vi state chiedendo da dove venga il titolo di questo pezzo, ci riferiamo nal giornalista olandese Nico Scheepmaker (che bel nome!) – che una volta disse “Cruyff è il migliore ma Keiser è meglio”.
Oh, quei meravigliosi, enigmatici, obliqui olandesi…
Mario Bocchio