Addio ad Ambrogio Pelagalli, uno dei giocatori più amati del Milan negli anni Sessanta. Se n’è andato all’età di 84 anni. Nato a Pieve Porto Morone (Pavia) il 15 febbraio1940, era cresciuto calcisticamente nel Dagrada Manzoni, un settore giovanile collegato alla squadra rossonera. Firmò il suo primo contratto con il Milan all’età di 14 anni, assieme al suo compagno e grande amico Giovanni Trapattoni.
Pelagalli nel Milan (a sinistra, foto archivio Magliarossonera.it) e nella Roma
In serie A ha disputato 235 partite realizzando 6 gol; 139 le sue presenze in B. Nel Milan spesso era schierato a centrocampo, al fianco di Gianni Rivera, ma anche in difesa.
Faceva parte di quel Milan che vinse la prima Coppa dei Campioni di un’italiana, nel 1963, 2-1 sul Benfica a Wembley con doppietta di Altafini che rispose al vantaggio di Eusebio. Il suo grande rammarico fu proprio quello di non aver potuto scendere in campo in quella magica serata londinese, fermato da un infortunio. Al suo posto giocò infatti Gino Pivatelli. L’undici del Milan di Nereo Rocco era così schierato: Ghezzi, David, Trebbi, Benites, Maldini, Trapattoni, Pivatelli, Sani, Altafini, Rivera, Mora.
Oltre al club rossonero, in serie A ha militato anche nelle file di Atalanta e Roma, in B nel Taranto e in C con il Piacenza.
Memorabile la sua prestazione in un Roma-Milan della stagione 1967-‘68. Ginulfi, portiere dei giallorossi, venne espulso. Pelagalli, suo malgrado, fu costretto a prenderne il posto i pali. Sfoderò una partita da portiere provetto, con della parate incredibili, meritandosi persino la standing ovation dell’Olimpico con la partita che si chiuse sull’1-1.
Chiuse con il calcio giocato nella Polisportiva Medese tra i dilettanti, con il doppio ruolo di allenatore e capitano. Poi una lunga carriera come allenatore e dirigente.
Il 19 dicembre del 1992 era al ristorante il Sole, a Maleo nel Lodigiano, insieme a Gianni Brera: erano andati a mangiare il ragò d’oca. Furono le ultime ore di vita di “gioanbrerafucarlo”.