Il Palmeiras visse uno dei suoi più grandi momenti trionfando nella la Copa Rio del 1951 contro la potente Juventus, campione d’Italia della stagione 1949-‘50.
Se in Brasile si discute ancora molto se la competizione fosse il primo Mondiale per club o semplicemente un torneo amichevole, in Italia c’è grande rispetto per l’evento.
Il quotidiano italiano La Stampa spedì in Brasile un inviato più che speciale per seguire la competizione: nientemeno che Vittorio Pozzo, due volte campione del mondo come allenatore della Nazionale italiana nel 1934 e 1938 e che era anche giornalista. Oltre a lui, dall’Europa arrivò anche un fotografo, che inviò le immagini con l’aiuto del telex, la tecnologia dell’epoca.
Durante la sua permanenza in Brasile, Pozzo definì la Copa Rio il “Torneo dei campioni” e non trattò mai l’evento come una partita amichevole, sottolineando sempre l’importanza e la dimensione della disputa.
Secondo il giornalista, la buona prestazione della Juve in Brasile contribuì a riconquistare il prestigio del calcio italiano, dopo l’eliminazione degli Azzurri nella prima fase dei Mondiali del 1950.
È rimasto impressionato anche dal Maracanã e dal calore del pubblico brasiliano, che si è rivelato essere più di 100mila persone nella seconda partita della finale.
Il Palmeiras (a sinistra) e la Juventus
Il giornalista, infine, ha elogiato anche il Palmeiras per essere riuscito a battere la potentissima Juventus in un confronto deciso su due partite.
Vale la pena ricordare che la rosa bianconera della fine degli anni ’40 e dell’inizio degli anni ’50 è considerata una delle migliori e più vincenti nella storia del club torinese.
In squadra c’era niente meno che Giampiero Boniperti, che è stato per decenni capocannoniere della storia della Juve, finché non è stato superato da un certo Alessandro Del Piero.
La Juve, inoltre, aveva tra le sue fila il trio danese formato da Karl Aage Hansen, John Hansen e Karl Age Praest, che fece toccare alla “Vecchia Signora” quota 100 gol in diverse edizioni del campionato italiano, quando ancora era una bella sfida.
Nella prima finale del Torneo dei Campioni, il 18 luglio 1951, Palmeiras batte la Juventus 1-0
“L’arbitro austriaco Griel ha fischiato l’inizio della partita Juventus-Palmeiras. Era il primo incontro della finale del torneo brasiliano dei grandi club campioni. Il prossimo match, sempre Juventus-Palmeiras, si giocherà domenica prossima, sempre a Rio de Janeiro. Le squadre sono entrate in campo portando la Juve una grande bandiera brasiliana e il Palmeiras un’enorme bandiera tricolore. Il pubblico applaude. Lo stadio è pieno per il big match. La grande vittoria della Juventus sull’Austria Vienna, in semifinale, ha motivato la rivalità sportiva con il Palmeiras e ha creato un’atmosfera emozionante per l’incontro. In campo vince il Palmeiras. Qualcosa di notevole nell’incontro di questo pomeriggio: si è giocato sotto i riflettori. La Juventus è scesa in campo nella seguente formazione: Viola; Bertucelli e Manente; Mari, Ferrario e Piccinini; Muccinelli, Boniperti, Vivolo, K. Hansen e Praest. Il Palmeiras è sceso in campo con: Fábio; Salvador e Giovenale; Túlio, Villa e Dema; Lima, Pince de León, Liminha, Jair e Rodrigues. Il Palmeiras è stato fortemente incoraggiato dal numeroso pubblico brasiliano. Dopo 20 minuti di gioco, la squadra locale passa in vantaggio con un gol dell’esterno sinistro Rodrigues. La Juventus reagisce, prova a pareggiare con attacchi insistenti, ma si ferma sulla difesa del Palmeiras. E il primo tempo si chiude con il punteggio Palmeiras 1, Juventus 0. Nella ripresa la squadra torinese torna all’attacco con continuità, ma ogni tentativo viene fermato dalla difesa del Palmeiras, che riesce a difendere bene il proprio vantaggio.
All’ultimo minuto la Juventus ha una grande occasione per pareggiare, ma è vana. La partita finisce e il risultato è l’unico gol segnato da Rodrigues, al 20′ del primo tempo. Domenica prossima ci sarà la rivincita, e la rimonta non è impossibile per la grande Juventus, che oggi non ha avuto una giornata fortunata.
Vittorio Pozzo“
La Juventus pareggia 2-2 e il Palmeiras vince il Mondiale
“Quando il presidente della Confederazione brasiliana di calcio è sceso in campo per consegnare il trofeo della Copa Rio e 11 medaglie d’oro al Palmeiras, un grandissimo applauso è stato tributato dalle oltre 100mila persone che hanno riempito lo stadio. Gli applausi si rinnovarono con altrettanta intensità quando la Juventus vinse 11 medaglie d’argento. Tutti sono amici. Davanti, il successo di entrambe le squadre. Il pubblico e la critica brasiliani hanno dimenticato le ostilità, gli insulti e la campagna giornalistica diffamatoria portata avanti fino a sabato, e hanno riconosciuto che la Juventus è una grande squadra, che i suoi giocatori sono dei gentiluomini e che la partita è stata un capolavoro.
La forza taumaturgica di una vittoria, che cambia all’improvviso l’umore di quegli stessi tifosi che, con la loro forza, hanno contribuito mercoledì scorso al successo del Palmeiras nella prima finale del Torneo dei Campioni. La Juventus, nonostante avesse chiesto una vittoria alla sua portata (è da notare che, nelle tre partite giocate contro il Palmeiras nella competizione, i torinesi hanno segnato sei gol e ne hanno subiti tre), si è comportata in maniera superiore in questa dura , lunga, faticosa ed entusiasmante avventura in territorio brasiliano. Bastano questi quattro aggettivi per evidenziare le difficoltà che la Juventus ha dovuto affrontare. Inizialmente poco considerata, la rosa bianconera è progressivamente cresciuta, lottando in campo contro gli avversari e contro un pubblico che aveva occhi e voce solo per i giocatori locali. La Juventus ha finito per soccombere nelle ultime due battaglie, quando muscoli e nervi non sono riusciti a regalare al club italiano la massima soddisfazione del trionfo finale. Tuttavia, la squadra ha ottenuto un risultato magnifico. In Brasile, dopo il Mondiale dell’anno precedente, c’era poca considerazione per il calcio italiano. Ora questa considerazione è cresciuta notevolmente, e per merito esclusivo della Juventus.
Pertanto i bianconeri, nonostante il dispiacere per non essere riusciti a vincere lo scudetto, si dichiarano contenti per aver ottenuto il secondo posto. Veniamo ora alla cronaca di questa bella partita tra due grandi squadre, che gli azzurri avrebbero potuto anche vincere. Le squadre sono scese in campo così: Palmeiras con la stessa formazione di mercoledì scorso; Juventus con Parola e John Hansen, ma senza Piccinini, sostituito da Bizzotto Il trofeo della Copa Rio, esposto a bordo campo, è stato un grande incentivo per i giocatori. Poi c’è stata la bellissima cerimonia di apertura della partita, con scambio di bandiere, applausi assordanti per il Palmeiras e cortesi strette di mano. Successivamente, l’arbitro francese Tordjman ha fischiato l’inizio alle 15,30 ora locale, 19,30 in Italia.
Al 1′ il portiere Viola deve respingere un violento rasoterra di Jair, ma poi la Juventus riesce gradualmente ad attaccare e al 17′ passa in vantaggio. L’autore del gol è Praest che, con la gamba sinistra, completa il cross di Karl Hansen e batte inarrestabile il portiere Fábio. La Juventus poi ha avuto due occasioni in attacco per incrementare il punteggio e decidere la gara, ma Boniperti non è riuscito a prendere la mira. La partita comincia a farsi dura: Praest condivide una partita difficile con il centrocampista Dema, che poi risponde con un intervento brutale su Karl Hansen. L’arbitro francese Tordjman è deciso e severo e non lascia che le cose peggiorino. Il vantaggio della Juventus dopo i primi 45 minuti di gioco è legittimo: i brasiliani giocano molto meno sciolti rispetto a mercoledì. Nel secondo tempo, il Palmeiras sostituisce Ponce de León con Canhotinho e inizia la partita molto velocemente. All’8′ una scivolata di Parola permette ai brasiliani di pareggiare: Canhotinho, smarcato, calcia e Viola riesce a mandare sul palo opposto. Rodrigues, però, è pronto a cogliere il rimpallo e mandarlo in rete, con il portiere bianconero ancora disteso a terra. Incoraggiati dal pareggio, i brasiliani hanno insistito per attaccare, ma la difesa bianconera ha resistito e si è lanciata in contropiede con i propri attaccanti. Dopo un anticipo di Bertuccelli, la Juventus riesce ancora a passare in vantaggio: Boniperti riceve il lancio lungo del terzino e punta subito in rete. Fábio esce dalla porta per provare a fermarlo, ma il centravanti italiano dribbla e gioca a porta vuota. La Juventus riesce a resistere per i successivi 24 minuti, ma, all’82’, il Palmeiras ristabilisce il vantaggio dopo un breve cross di Rodrigues, che vede Liminha dare il tocco finale.
Con un pareggio per 2-2, il club brasiliano, a cui bastava la parità per diventare campione, si è chiuso in difesa e nemmeno i furibondi attacchi finali della Juventus sono riusciti a cambiare il risultato. Il pubblico tira un sospiro di sollievo dopo un’occasione sprecata da Praest nel minuto finale e, a partita conclusa, la squadra brasiliana effettua la il giro d’onore. La premiazione è avvenuta sul campo, tra gli enormi applausi di oltre 100mila spettatori, che hanno generato un incasso di 2.788.190 cuzeiros, circa 70 milioni di lire. Tutto sommato è importante sottolineare che la Juventus ha sprecato diverse occasioni da gol facili, ma anche il Palmeiras ha dimostrato un grande valore ed è stato semplicemente campione.
L’attacco bianconero non è stato, soprattutto per quanto riguarda i tiri in porta, ai livelli dei precedenti confronti del Torneo dei Campioni. Senza contare che John Hansen, risparmiato nella finale di mercoledì, appariva ancora lento e stanco. Mari invece riesce a immobilizzare il pericoloso brasiliano Jair, Parola realizza una gran coppia e Viola realizza una serie di parate spettacolari che strappano gli applausi dei tifosi. Del Palmeiras, il migliore in campo è il centrocampista Villa, argentino di nascita. La vittoria della squadra di San Paolo è considerata nei primi commenti radiofonici e giornalistici come un grande successo per il calcio nazionale. Senza toccare la punta dell’entusiasmo, da parte nostra, si registrano unanimi congratulazioni e riconoscimenti (nonostante il breve preavviso) alla squadra bianconero, che è riuscita a riabilitare in modo soddisfacente l’immagine del calcio italiano in Brasile.
Vittorio Pozzo”
Mario Bocchio