Il Vorwärts Berlin era la squadra dominante nel primo calcio della DDR e, sino alla metà degli anni Sessanta, è stato il club che aveva il maggior numero di titoli vinti. Oggi solo poche persone conoscono i grandi successi. Anche durante il periodo di massimo splendore del Vorwärts, altre squadre erano più popolari a Berlino Est.
Le squadre di calcio berlinesi hanno stabilito record (alcuni negativi), prodotto innumerevoli professionisti e assicurato partite indimenticabili. Alcuni di questi club berlinesi oggi non esistono più. Oggi parliamo del poco conosciuto Vorwärts Berlin.
Il club semplicemente non ha lasciato tracce a Berlino. Ciò rende ancora più difficile ottenere documenti e testimonianze. È davvero pazzesco con questi successi.
Programmi dell’epoca della DDR-Oberliga
Trasferimento silenzioso da Lipsia a Berlino
Oggi la maggior parte delle persone associa la Dynamo Berlin e la Dynamo Dresden, forse il Magdeburgo e Jena, al grande calcio della DDR. Ma il Vorwärts?
Il club, che ha giocato principalmente le partite casalinghe allo Jahnsportpark, ha festeggiato un totale di sei titoli, due vittorie in coppa e diverse partecipazioni alla Coppa dei Campioni. Oggi c’è una diffusa ignoranza a riguardo.
La squadra è stata fondata a Lipsia all’inizio degli anni ’50 ed era gestita dalla Polizia popolare, il predecessore dell’Esercito popolare nazionale (NVA). Il club non era molto amato a Lipsia perché “rubava” molti giocatori ai rivali locali del Chemie. A causa del diffuso rifiuto e probabilmente anche perché la capitale potesse finalmente avere un soggetto di riferimento nel calcio, il club fu trasferito a Berlino.
Il temporaneo record della DDR
Il cambiamento è avvenuto in silenzio, mancano i resoconti dei media contemporanei, quindi anche i simpatizzanti del Vorwärts a Lipsia inizialmente non sapevano cosa fosse realmente accaduto al loro club.
Negli anni successivi, però, non circolarono più notizie sul club: l’ASK Vorwärts vinse un titolo dopo l’altro, festeggiò il suo primo campionato nel 1958 e nel 1969 ne seguirono altri cinque. Le poche cronache mettono in risalto il portiere Karl-Heinz Spickenagel come giocatore influente, così come Otto Fräßdorf e Jürgen Nöldner, che hanno anche segnato 16 gol per la nazionale, incluso quello più veloce nella storia internazionale della DDR (1965 contro l’Austria).
Nel 1959, la squadra partecipò per la prima volta alla Coppa dei Campioni e batté 2-1 i favoritissimi campioni inglesi del Wolverhampton Wanderers all’andata del primo turno, davanti a 65.000 spettatori allo stadio Walter Ulbricht. La gara di ritorno venne persa 0-2, risultato chedecretò l’eliminazione. Negli anni successivi si aggiunsero altri avversari famosi, come Glasgow Rangers, Manchester United e Stella Rossa Belgrado. Nel 1970 fallì addirittura nei quarti di finale contro il Feyenoord Rotterdam.
Nonostante i successi sportivi, le calamite degli spettatori nella capitale erano ancora il Motor Oberschöneweide e il club che ne nacque, l’Union Berlin, così come il BFC Dynamo, che nacque dall’SC Dynamo.
La “delegazione” a Francoforte e la fine del periodo di massimo splendore
La famigerata simpatia del capo della Stasi, Erich Mielke, per il BFC alla fine si rivelò avere gravi conseguenze per il suo concorrente cittadino Vorwärts: per fare del BFC il numero uno a Berlino, il Vorwärts dovette scomparire dalla città. Questo oggi non può essere dimostrato con alcun documento, ma è innegabile che tali considerazioni abbiano avuto un ruolo nella cosiddetta “delegazione” a Francoforte sull’Oder.
Il giornalista ricercatore Marco Bertram fa però valere anche un’altra ragione: la sede dell’amministrazione della NVA era a Strausberg e all’epoca la città apparteneva al distretto di Francoforte. Come parte dell’associazione sportiva dell’esercito NVA, nel 1971 era perfettamente logico avvicinare la squadra di calcio di successo allo sponsor. “Era considerata una faccenda pulita”, afferma Bertram. Inoltre, la città di Francoforte si è candidata intensamente come nuova sede per il club.
Ma il nuovo FC Vorwärts Frankfurt (oggi 1. FC Frankfurt) non era più in grado di determinare i successi dell’era berlinese.
Mario Bocchio