Il matrimonio tra calcio e televisione sembra essere un rapporto che dura tutta la vita, ma all’inizio fu un’autentica novità, e sicuramente c’era anche la birra
Era una mattinata londinese avvolta nella sua tipica quotidianità. La città godeva di un clima piacevole, fresco e secco, caratteristico di ogni giorno dell’aprile 1937. Un uomo si alzava molto presto per leggere i dettagli dell’incoronazione di re Giorgio VI sul Times, ma la cosa più importante era poter localizzare poche righe sulla trasmissione che quel pomeriggio la BBC avrebbe condotto, un’amichevole di calcio tra Arsenal e Arsenal, titolari contro sostituti.
Nel 1937 la British Broadcasting Company avrebbe compiuto quindici anni. Le loro prime trasmissioni sperimentali erano iniziate nel 1930 e in quell’anno, il 1937, stavano innovando nella tecnologia, adottando il sistema Marconi 407-line. Si stavano preparando per l’evento del secolo, l’incoronazione del re.
Il Comitato dell’Incoronazione aveva stabilito l’evento per il mese di maggio. La BBC è stata autorizzata alla trasmissione, tutto il prestigio e il futuro erano in gioco visto che sarebbe stata la prima volta che la cerimonia sarebbe stata vista in diretta da molte parti del mondo. Forse per questo, un mese prima, hanno deciso di fare un test dal vivo, hanno scelto un sito vicino alle loro strutture, lo stadio dell’Arsenal appena rinnovato.
Come dato aneddotico, dieci anni prima, Highbury, lo stadio dell’Arsenal, la BBC lo aveva scelto come sede del primo match commentato alla radio, raccontando l’1-1 contro lo Sheffield United.
Tutto era pronto per la trasmissione della partita, insomma, per i 15 minuti che sarebbero stati effettivamente trasmessi in diretta televisiva. Nella quotidianità dei The Gunners parebbe una normale giornata di allenamento, anche se con tutto il protocollo di una partita ufficiale. George Allison, manager del club ed ex commentatore radiofonico della BBC, ha presentato la squadra ai telespettatori, dimostrazioni televisive incluse: tattiche sul campo, tiri in porta e parate dei portieri.
La cosa strana, per chi era allo stadio, sono stati quei tre dispositivi che sono stati messi in campo: tre enormi telecamere. Ne hanno piazzato uno in tribuna per i tiri generali, gli altri due vicino ad ogni porta per i primi piani e per le giocate più emozionanti, quelle che mostravano le possibilità di gol.
Quell’uomo ha acceso la sua televisione, era uno di quei pochi fortunati che avevano quella piccola scatola di immagini in casa. Viveva nel nord di Londra, dove arrivava solo il segnale, e se teniamo conto che nel Regno Unito nel 1937 c’erano solo 2000 televisori, il nostro amico è stato davvero fortunato. Alcuni colleghi sono venuti a casa sua per vedere il calcio, per vedere l’Arsenal giocare contro l’Arsenal, non era un giorno importante per andare allo stadio, anzi, non potevano mancare l’esperienza di guardare una partita nel comfort della stanza, senza freddo, senza paura del mutevole clima londinese, e con la birra…tanta birra pur essendo a soli 15 minuti di distanza. Era la novità del momento.
Il breve palinsesto televisivo di quella data era: 3.00 Francy che!; 3.30, British Movietone News; 15.40, Calcio Arsenal; 3.55, Cartone animato; 4. Chiusura.
L’Arsenal nella stagione 1936-’37
Il test avrebbe segnato il futuro delle trasmissioni di calcio. La trasmissione fu un successo e sebbene a quel tempo fossero poche le case che disponevano di un televisore, la grande accoglienza ricevuta portò a trasmettere in televisione una partita ufficiale. Nello stesso anno fu trasmessa la finale di FA Cup sul piccolo schermo, la partita giocata fu Sunderland-Preston North End 3-1. La prima partita completa e in diretta sarebbe stata nell’aprile dell’anno successivo; niente di più e niente di meno che la rivalità più antica nella storia delle nazioni calcistiche: i Tre Leoni contro l’esercito scozzese, Inghilterra 0 contro Scozia 1. Tommy Walker avrebbe celebrato l’esercito scozzese nel vecchio Wembley prima che 93.267 inglesi si sorprendessero.
Dopo la Seconda Guerra gli abitanti del pianeta poterono assistere in diretta ad un Mondiale di calcio, erano i Mondiali in Svizzera del 1954. Da quel momento in poi nulla sarebbe stato più come prima, saremmo entrati con forza nel pianeta calcio.
Mario Bocchio