Nella bellissima cornice di Villa Filiani si è tenuta, nel 2026, la mostra di immagini inedite sulla nascita dell’attività calcistica di Pineto, con foto in bianco e nero che hanno catturato l’attenzione di tantissimi cittadini.
Ideatore ed organizzatore della mostra fotografica” “Immagini di una storia. Gli anni ’50” è stato Silvio Brocco, attuale presidente del Pineto Calcio appena promosso in Serie C, fedele custode dei preziosissimi scatti che hanno immortalato scampoli di gioco espressi nel vecchio campo Druda, la composta e numerosa partecipazione di spettatori ai bordi del terreno, le porte senza reti, le prime sfere di cuoio, il perimetro di gioco approssimato dalle dune irregolari, le prime ed orgogliose divise che esprimevano anche i colori sociali.
Il presidente Brocco è noto per il forte e romantico legame con la cittadina di Pineto, manifestato sia con la fervida e pluriennale partecipazione nella gestione del Pineto Calcio che con la passione per la musica, tuttora espressa con il gruppo di vecchi amici. Con questa iniziativa aveva voluto restituire uno spaccato della cittadina dell’immediato dopoguerra, le prime sfide ed i primi campionati. La mostra è stata corredata dal contributo storico del maestro Enrico Romanelli, il quale aveva raccolto e riportato testimonianze dei nostri pionieri del calcio, ha inanellato una serie di episodi e di aneddoti scansionati in una precisa sequela di tappe che hanno sdoganato la cittadina teramana dal grigiore del dopoguerra, creando le basi di una ricca e gloriosa tradizione calcistica.
In Italia imperava ancora il modulo di gioco del “metodo”, mentre il “sistema” di Chapman veniva sovrastato dall’inversione organizzativa della grande Ungheria di Puskàs, Kocsis ed Hidegkuti. Erano gli anni di Charles e Sivori, del trio Gre-No-Li, a Pineto si giocava nel campo Druda faticosamente costruito da alcuni studenti pinetesi i quali, con mezzi rudimentali ma tanto entusiasmo, riuscirono nella difficile impresa di spianare le dune sabbiose con un pesante rullo di pietra tirato manualmente.
Quel campo rappresenta il contesto delle tante foto in bianco e nero il cui magico scatto ha immortalato anni di entusiasmo, il coinvolgimento dei cittadini trasformati in cornice umana ai bordi del campo, parabole della sfera di cuoio ancora con la stringa nella chiusura. Fedele custode di sfide epiche, alcune immortalate quale il derby con la vicina Silvi reso memorabile dallo sbarco di 100 silvaroli con 7-8 battelli a vela attrezzati per la pesca delle sarde, ed un paio di lancette. Si parla di vendetta per un incontro precedente, minacce in campo, rissa finale con coinvolgimento del pubblico anche femminile, ripartenza della pittoresca spedizione per andare a “sardinare”: per la cronaca la partita fu vinta dalla squadra di Silvi per 2-1 , un rigore fu calciato deliberatamente fuori dal Pineto sull 1-1 per atteggiamenti oltranzisti degli avversari.
Le immagini raccolte in questa mostra vanno al di là di una mera proposta documentaristica del ”Gioco del Calcio a Pineto “. I protagonisti di queste bellissime foto hanno posto le basi della tradizione sportiva della cittadina, non soltanto calcistica, favorendo un grande sentimento di pinetesità e maturando i valori dello “stare insieme ” . Alcuni di quei ragazzi che “rullavano” il terreno di gioco per renderlo praticabile, diventeranno protagonisti anche in altri ambiti della storia pinetese. Ad ascoltare i visitatori della mostra, tutti hanno provato emozioni che a distanza di tanti anni hanno ancora fatto gioire o commuovere vivendo i momenti più autentici che ci regala lo sport.
Fotografie esposte nella mostra
L’intestazione del campo a Gabriele Druda ricorda, invece, una delle pagine più dolorose della storia del calcio pinetese. Il 10 febbraio 1950 , Gabriele perse la vita a seguito di una caduta sul terreno di gioco, “in uno dei tanti contrasti per il possesso di quel pallone che amava tanto” ha sottolineato Franco Druda) La mostra ci ha ricordato, oltre ad uno spaccato di un calcio di altri tempi, “la partecipazione popolare che fu sempre spontanea e contribuì a rinsaldare i rapporti di amicizia in un’epoca difficile , protesa però verso lo sviluppo degli anni sessanta e , a ben vedere, è ancora questo lo spirito che ci ha mosso a prescindere le belle immagini di questa mostra” le parole di Brocco.
Nel frattempo il perimetro di gioco che è stato lo sfondo di queste belle immagini, traslato di un centinaio di metri verso nord agli inizi degli anni Ottanta, attende silente che le nuove immagini a colori riflettano sullo sfondo una bellissima superficie verde, il colore della prime maglie del Pineto Calcio.