Dopo oltre mezzo secolo (l’inaugurazione avvenne una domenica di primavera del 1964 con un’Acerrana-Capua 3 a 0) la città di Acerra nel 2017 ha perso lo stadio Comunale di via Manzoni. Per tanti, sportivi e non, un groviglio di ricordi, emozioni, passione, gioie e delusioni ha accompagnato l’addio a questo piccolo-grande impianto, divenuto un monumento cittadino per migliaia di atleti, bambini, ragazzi, giovani, donne, tifosi innamorati di quelle maglie granata, i colori dei campioni del Grande Torino.
Quella domenica del nuovo stadio in festa sembra ieri: gli spalti gremiti, grande entusiasmo, tappeto verde perfetto, una deliziosa squadra di calcio, la presenza del sindaco Ignazio Caruso, del ministro Angelo Raffaele Iervolino e della campionessa napoletana di atletica Gilda Jannaccone che taglia il nastro inaugurale.
Il tutto mentre l’altoparlante diffonde le note della suggestiva “Sapore di sale”, con la voce calda di Gino Paoli, una delle canzoni più belle di quei formidabili, fantastici anni 60.
Bei tempi… i tempi dello Yashin locale (il portiere Alfano), dei difensori-francobollatori Pratesi, Civitarano e D’Arienzo, del dinamico e inesauribile mediano Colella, del piccoletto imprendibile Cozzi, del colpitore di testa implacabile Nappi, dei fratelli goleador Parlato, dei funambolici Rossi e De Luca, dell’acerrano dallo spessore atletico come Ciccio Siciliano.
L’Acerrana ha 97 anni e una storia non disprezzabile nel panorama del calcio minore campano. Gli ultimi cinquantatré anni al Comunale segnati da vittorie e sconfitte, da speranze e illusioni, da luci e ombre, da piccoli trionfi e da grandi delusioni, da successi e insuccessi. In linea con l’essenza stessa della vita e dello sport.
Da ricordare la bella, ma breve parentesi con il presidente Passariello negli anni Settanta, poi i tanti brillanti campionati nell’Interregionale grazie alla passione di Mario Esposito e del suo staff.
Fino ai giorni difficili, alle mancate iscrizione ai tornei. Con la ciliegina sulla torta: Acerra ha demolito lo stadio e un altro pezzo della sua storia. Al posto del Comunale oggi c’è un parco pubblico.