Ha 23 anni, è di origine italiana e maltese e gioca nell’Adelaide United, squadra professionista di calcio australiana che milita nella A-League, la nostra Serie A. Josh Cavallo fa il centrocampista centrale e all’occorrenza terzino sinistro, è stato nel giro della Nazionale under 20. Cavallo è il primo calciatore professionista, ancora in attività, ad aver fatto coming out. Ottobre 2021. Coraggio sì, ma anche una lotta, come ha detto lui stesso in un video pubblicato sui social, anche dalla sua società.
Una pausa, un po’ di nervosismo e poi via, come un fiume in piena: Cavallo haraccontato la sua verità.
“Sono orgoglioso di annunciare pubblicamente che sono gay – iniziò – È stato un viaggio arrivare a questo punto della mia vita, ma non potrei essere più felice della mia decisione di fare coming out. Ho combattuto la mia sessualità per oltre sei anni ormai, ma ora sono felice di potermene finalmente liberare”.
Eccola, quindi, la sua liberazione: “Mi vergognavo di non poter mai fare ciò che amavo ed essere gay. Nascondere chi sono veramente, inseguire un sogno che ho sempre desiderato fin da bambino, giocare a calcio ed essere trattato allo stesso modo non è mai stata una possibilità”, continuò Josh. E poi ha spiegtoa ciò che è stato: “Essendo un calciatore gay nascosto, ho dovuto imparare a mascherare i miei sentimenti per adattarmi allo stampo di un calciatore professionista”, perché “crescere essendo gay e giocare a calcio erano solo due mondi che non si erano mai incrociati prima. Ho vissuto la mia vita presumendo che questo fosse un argomento di cui non si sarebbe mai parlato”, e invece no. Perché il suo videomessaggio, privato e pubblico al tempo stesso, ha ricevuto migliaia di “mi piace” e “retweet”, e perché come dice sempre il calciatore ancora oggi possa essere un incentivo affinché qualcuno abbia lo stesso coraggio che ha avuto lui.
“So che ci sono altri giocatori che vivono in silenzio. Voglio aiutare a cambiare questo, per dimostrare che tutti sono i benvenuti nel gioco del gioco e meritano il diritto di essere se stessi”, dice ancora, infatti.