Non cercate sul sito ufficiale della FIFA, o nelle varie pubblicazioni sulla storia del calcio. Nessuno di loro vi spiegherà cosa accadde nel 1942 in Patagonia, territorio tra Argentina e Cile. Quello che è successo lì è stata un’intera Coppa del Mondo. Ufficialmente nessuno ricorda nulla, invece ex calciatori di rilievo come Roberto Baggio, Gary Lineker e Jorge Valdano hanno voluto lasciare la loro testimonianza di quel torneo delle nazioni. Tutto questo in un documentario consigliatissimo che spiega varie curiosità di quel campionato ricco degli aneddoti più incredibili.
Due registi italiani, Lorenzo Garzella e Filippo Macelloni, hanno deciso qualche anno fa di lavorare a un documentario che aiutasse gli appassionati di calcio a ricordare un torneo nascosto, i Mondiali del 1942. Nessuno e nessuna istituzione hanno reso ufficiale questo torneo. Il documentario (“The Forgotten World Cup”, 2012 Italia) racconta che un’intensa alluvione ha cancellato le uniche testimonianze (trofei, documentazione…) di questo evento svoltosi nel territorio della Patagonia, tra Argentina e Cile.
Non ci sono documenti ufficiali che ribadiscano l’esistenza di quel campionato. Le argomentazioni che ci permettono di conoscere meglio l’accaduto sono nella memoria dei più veterani tifosi di calcio della zona, e grazie alle parole di affermati calciatori che attestano questo torneo.
I principali quotidiani argentini in Patagonia all’inizio degli anni ’40 riportarono i contatti tra il conte Otz e il consiglio di amministrazione della FIFA per celebrare la quarta edizione dei Mondiali nel paese. Secondo il suddetto documentario, l’accordo era praticamente chiuso quando, poco dopo, scoppiò l’inizio della Seconda guerra mondiale, che paralizzò completamente l’Europa. Nonostante questa grave battuta d’arresto, il conte Otz ha insistito affinché il torneo si tenesse, la FIFA ha rifiutato.
Di fronte a una tale situazione nel continente europeo, quel campionato fu disputato in gran parte da operai, minatori, pescatori ed esuli dalla guerra. Il conte Otz era l’organizzatore dell’evento e aveva le idee più strane. Ad esempio, l’arbitro prescelto era un noto cattivo che gestiva la partita con una pistola in tasca. Il conte voleva che i giocatori rispettassero le regole del torneo.
I Mondiali del 1942 offrirono centinaia di aneddoti curiosi. Un altro esempio, uno dei partecipanti è stato il Real Patagonia, una squadra che ha riunito gli indiani Mapuche del territorio in cui si è svolto il campionato. Il conte voleva una squadra che invogliasse il pubblico locale a seguire le partite e servisse anche come forma di rivincita da parte degli abitanti della Patagonia. Volevano essere riconosciuti come il proprio stato: quest’area è di proprietà territoriale dell’Argentina e del Cile.
Forse tutta questa storia sembra troppo incredibile, persino assurda, ma ex calciatori come Roberto Baggio, Gary Lineker e Jorge Valdano, o anche l’ex presidente della FIFA João Havelange, appaiono in questo documentario sostenendo la verità di questi fatti.
La Coppa del Mondo dimenticata si concluse il 19 dicembre 1942. Germania e Real Patagonia furono le finaliste. La partita è iniziata con una pioggia sottile ma con il passare dei minuti si è trasformata in un terribile temporale. Il risultato della partita è stato pari, quando la pioggia battente è diventata la protagonista principale, paralizzando la partita. Fino a qualche anno fa, fino alla comparsa di questa visione, molti ancora non sapevano chi avesse vinto questo torneo.
Grazie a questo documentario conosciamo già maggiori dettagli sul gran finale. Vicino allo scheletro di Guillermo Sandrini (fotoreporter dei Mondiali del 1942) hanno trovato la telecamera ufficiale del campionato e in essa hanno scoperto le riprese del gol vittoria. Non stiamo a sventrare la fine di un documentario magistrale, che con il passare dei minuti apre bauli che nascondevano gli aneddoti più inimmaginabili di un intero Mondiale.
Nel 2013 questo documentario è stato presentato all’Argentine Film Festival di Londra, un concorso cinematografico che si tiene ogni anno nella capitale del Regno Unito. Colpito dagli aneddoti sorprendenti di quel campionato, Filippo Macelloni dichiarò: “I Mondiali in Patagonia si giocarono davvero, vero? Non è vero, ma credo di sì. Non insistete che non dirò quale squadra ha vinto. Scoprite ‘I Mondviiali dimenticati’”.
Mario Bocchio