Quando il leggendario Pelé è entrato in campo, gli spettatori allo stadio di Doha hanno applaudito a gran voce e i ragazzini hanno guardato con gli occhi spalancati mentre il loro idolo salutava la folla. Correva l’anno 1973 e Pelé sbarcò a Doha come vincitore in carica della Coppa del Mondo, dopo aver fatto suo il trofeo per la terza volta, record con il Brasile, solo tre anni prima. Con la sua famosa squadra del Santos che abbelliva il primo stadio su erba della regione, Pelé stava per avere un impatto stimolante su una giovane generazione di giocatori del Qatar.
Otto anni dopo la sua visita, la squadra Under 20 del Qatar guidata dal leggendario allenatore Evaristo de Macedo ha raggiunto la finale dei Campionati mondiali giovanili del 1981 in Australia, segnando un momento di trasformazione nella storia del calcio del paese. Il torneo ha posto il giovane Qatar sulla mappa sportiva. Il Qatar aveva sconfitto Brasile e Inghilterra sulla strada per la medaglia d’argento. Un intero paese ha festeggiato e ha iniziato a credere che nessun sogno, per quanto grande, sarebbe stato impossibile sul palcoscenico sportivo.
Solo tre anni dopo, il Qatar si qualificò per la prima Olimpiade in assoluto a Los Angeles 1984, pareggiando la prima partita per 2-2 contro i futuri campioni della Francia. Da allora i giovani crebbero giocando a partite di calcio nelle strade dove decenni dopo sarebbero state costruite miriadi di grattacieli.
All’epoca sembrava un sogno lontano che Doha ospitasse un giorno il più grande torneo di calcio del mondo, che fino ad allora si era sempre giocato in Europa o nelle Americhe. Sembrava altrettanto ambizioso pensare che la nazionale del Qatar un giorno sarebbe entrata nella Coppa del Mondo come Campione d’Asia.
Solo tre decenni e mezzo dopo quella costellazione è ora una realtà. Si può vedere un parallelo naturale tra la squadra del Qatar che ha raggiunto la fase finale del 1981 in Australia e la squadra che ha alzato la storica prima Coppa d’Asia nel 2019. Anni di paziente lavoro da parte della Qatar Football Association e dell’Aspire Academy per nutrire una giovane generazione che ha raggiunto qualcosa di eccezionale sotto la guida ispiratrice rispettivamente degli allenatori Evaristo de Macedo e Felix Sanchez.
Un’entusiasmante giovane squadra del Qatar guidata da Akram Afif, scelto come giocatore asiatico dell’anno, e dall’attaccante da record Almoez Ali si preparano a partecipare alla partita di apertura allo stadio Al Bayt dal design unico il 20 novembre 2022.
Un anno fa, presso la Biblioteca Nazionale del Qatar, un panel di leggende del calcio e personaggi dello sport si è riunito per il lancio del libro Journeys on a football carpet, scritto da Matthias Krug.
La leggenda del Qatar Badr Bilal ha parlato con nostalgia della sua famosa rovesciata che ha aiutato a sconfiggere l’Inghilterra per 2-1 nelle semifinali di Australia 1981. Lo storico Khalifa International Stadium è lo scrigno della storia calcistica del Qatar. È stato da questi spalti che i tifosi hanno visto i Maroons vincere la loro prima Coppa del Golfo nel 1992, ed anche i protagonisti dei Campionati Mondiali Under 20 nel 1995.
Per alcuni fan in tutto il mondo, la storia sportiva del Qatar era ancora una storia in qualche modo non raccontata. “Quando la leggenda del tennis tedesco Boris Becker ha giocato sul campo centrale di Doha negli anni ’90, io ero lì come un raccattapalle, a prendere il suo asciugamano sudato. In seguito, come giornalista, ho avuto la fortuna di intervistare molte delle figure del calcio e dello sport del Qatar e del mondo che hanno plasmato quella storia. Questi racconti di prima mano narrano i giochi più antichi, giocati sulla sabbia con linee tracciate con l’olio, a volte utilizzando palle di fortuna ricavate da calzini. Raccontano le gesta del ‘falco’ Mubarak Mustafa, che ha segnato un gol di testa decisivo per il Qatar quando ha raggiunto i quarti di finale dei Giochi Olimpici di Barcellona 1992 al Camp Nou. Ho parlato con la prima squadra di calcio femminile del Qatar e la runner Mariam Farid era presente alla presentazione del libro come una delle tante atlete che sono state pioniere nello sviluppo degli sport femminili nel paese” dice Krug.
Al giorno d’oggi, il Qatar è diventato una capitale dello sport mondiale che ha già ospitato i campionati mondiali di diverse discipline, piuttosto che un club esclusivo che contiene solo poche nazioni, crediamo che la storia del calcio possa essere una forza unificante che riunisce persone di culture e continenti diversi per discutere e imparare da diversi contesti sociali e umani.
Al di là delle tante e note critiche e prese di posizione, i Mondiali in Qatar ci aiutano a comprendere lo sviluppo sportivo di questo paese e ciò che lo stesso sta cercando di ottenere ospitando il più grande torneo di calcio del pianeta.
Ciò che tre decenni fa sembrava quasi impossibile è ora una realtà che ha saputo prendere forma in tutto il Qatar. Per i ragazzi e le ragazze cresciuti a Doha e in tutto il mondo, sta per pararsi una nuova e stimolante opportunità: Qatar 2022. Gli eroi sportivi che abbelliscono i campi del Qatar e il capitano vincitore che alzerà il trofeo al Lusail Stadium ispireranno le prossime generazioni a lavorare di più, pensare in grande, lottare per superare ogni tipo di sfida e credere che anche i sogni più lontani siano possibili.
Mario Bocchio