I fratelli Vieri. Non tutti sanno che un bomber della storia recente della Serie A, Christian Vieri, ha un fratello, di nome Massimiliano, che di professione ha fatto l’attaccante esattamente come il Bobo nazionale.
Certamente i percorsi dei due giocatori sono molto diversi, ma ciò non significa che, nella propria carriera, anche il fratello minore non si sia tolto diverse soddisfazioni nei suoi trascorsi in categorie minori italiane e soprattutto all’estero. Infatti, mentre Christian è nato a Bologna e oltre ad aver vestito ben 13 maglie diverse ha lasciato spesso e volentieri il segno anche in Nazionale, Massimiliano è nato a Sidney, a cinque anni di distanza dal fratello. E proprio la doppia cittadinanza gli ha permesso di poter scegliere, e di giocare, quindi, per l’Australia, tra il 2004 e il 2005. Ma oltre questo, c’è molto di più, e le due storie meritano di essere raccontate per intero.
Una premessa è d’obbligo: Christian e Massimiliano non sono gli unici componenti della famiglia Vieri ad aver calcato un prato verde. Infatti, i due fratelli sono discendenti di una vera e propria dinastia di calciatori, che ha come capostipite il nonno, Enzo Vieri, di ruolo portiere. A cavallo degli anni precedenti e successivi alla seconda guerra mondiale – come racconta Michele Farina – egli indossa le maglie di Prato e Pistoiese, tra Serie C e Serie B, per poi dedicarsi alla famiglia e in particolare al figlio Roberto, che avrebbe successivamente seguito le orme paterne.
Vieri junior, tuttavia, a differenza del padre, mostra delle buone doti da mezzala tutto corsa e altruismo, e vive una carriera decisamente più ricca, vestendo, tra le altre, le maglie di Juventus e Roma. Anche il palmarès è di tutto rispetto, con due Coppa Italia vinte con Bologna e Fiorentina, con cui raggiunge anche la Mitropa Cup, un campionato di Serie B con la Sampdoria, una Coppa Anglo-Italiana con la Roma e un campionato australiano con il Marconi Stallions. Il tutto prima, durante e dopo aver conosciuto una ragazza francese, Christiane Rivaux, con la quale dà alla luce, appunto, Christian e Massimiliano Vieri. Il resto è storia recente.
Nato a Bologna nel 1973, Christian, dopo aver seguito il padre nelle sue tappe, compresa quella australiana, cresce calcisticamente nelle giovanili del Prato, proprio su forte pressione del nonno, che crede tanto nelle capacità del proprio nipote. Successivamente viene acquistato dal Torino, che punta forte sul ragazzone forte fisicamente ma anche con promettenti capacità tecniche dentro e fuori dall’area di rigore. Esordisce contro la Fiorentina, per poi realizzare il suo primo gol contro il Genoa. A fine stagione vince, con i propri compagni, una Coppa Italia. Da lì in poi sarà una macchina irrefrenabile: dopo aver girovagato tra Pisa, Ravenna, Venezia ed Atalanta, nel 1996, per 7,3 miliardi di lire, passa alla Juventus, dove realizza 14 reti complessive e vince Scudetto e Supercoppa Europea.
Nella stagione successiva, poi, avviene l’esplosione definitiva, con 24 realizzazioni nella Liga spagnola, indossando la maglia dell’Atlético Madrid. Prestazioni che ne faranno crescere ulteriormente il valore di mercato: 55 miliardi, quelli spesi dalla Lazio di Sergio Cragnotti (ma solo 14 gol complessivi, impreziositi da una Coppa delle Coppe), e 90 miliardi, investiti, invece, dall’ambiziosa Inter di Massimo Moratti. All’ombra della Madonnina, Bobo Vieri regala ai propri tifosi innumerevoli gioie per i gol realizzati (126 totali in sei stagioni) e facendoli sognare insieme ad altri campioni del calibro di Ronaldo, Zamorano, Baggio, Recoba, Crespo, Batistuta, Martins, Cruz e Adriano.
Nel 2003 addirittura vince il titolo di capocannoniere della Serie A, di nuovo con 24 gol, ma senza giocare buona parte del finale di stagione. Tuttavia la bacheca del club resterà sostanzialmente vuota, fatta eccezione per la Coppa Italia del 2005. Da lì comincia la fase calante, col passaggio nello stesso anno sull’altra sponda di Milano, al Milan, ma senza particolari squilli, per poi trasferirsi nel gennaio successivo al Monaco di Francesco Guidolin. Il resto della carriera è contraddistinto da altre 13 reti tra Atalanta e Fiorentina, senza contare la brevissima parentesi alla Sampdoria nel 2006, interrotta prima ancora di cominciare a causa del litigio col presidente Riccardo Garrone. Il più grande rimpianto, a detta sua, in carriera, resta quello di non aver preso parte alla vittoriosa spedizione dell’Italia a Germania 2006. Rammarico giustificato, se si guarda all’importante carriera vissuta in Nazionale da Vieri: 23 reti in 49 presenze, dove si classifica tuttora come nono miglior marcatore di sempre.
Meno lustro ma sicuramente tante soddisfazioni, come detto, anche per il fratello minore di Christian, Massimiliano. Nato nel 1978, anche lui ha mosso i primi passi sul rettangolo verde in terra toscana, sempre al Prato. Nel 1996, la Juventus acquista i due fratelli in tandem, con Max che inizia il proprio percorso nelle giovanili ed esordisce tra i professionisti proprio al Prato, in C1, dove torna in prestito. Tuttavia, con un solo gol in 15 presenze, non riesce ad evitare la retrocessione a fine stagione. La girandola di prestiti prosegue tra Fano e Brescello prima, dove sfiora la promozione in cadetteria con 10 reti personali e cedendo solo in finale playoff al Cittadella, e Ancona ed Hellas Verona poi, proprio in Serie B, dove totalizza un buon bottino di 29 realizzazioni complessive in tre stagioni.
Nel 2003 il Napoli, nella stagione del fallimento, precedente alla successiva acquisizione da parte di Aurelio De Laurentiis, ne acquista la comproprietà, ma il bottino stagionale si riduce drasticamente, con soli 5 gol. E anche nei suoi successivi club, ovvero Ternana, Triestina, Arezzo, Novara, Lecco e nuovamente Prato, dove chiude la carriera, non riuscirà mai a raggiungere neanche la doppia cifra stagionale.
Come detto, per Massimiliano si registra anche un trascorso di sei presenze nella Nazionale australiana, agli ordini del commissario tecnico Frank Farina, ma il destino lo accomunerà, in tal senso, al fratello Christian. Infatti, il successore di Farina, Guus Hiddink, fa delle scelte precise in vista del Mondiale del 2006, e decide di non portarlo con sé, puntando invece su Aloisi, Kennedy, Thompson e soprattutto sulla stella del Middlesbrough Mark Viduka. In altre parole, uno “scontro fratricida” scongiurato, per i fratelli Vieri, visto che Italia e Australia si sarebbero poi incrociate agli ottavi di finale.
Anche dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, le storie dei fratelli Vieri proseguono lungo due percorsi distinti e separati. Massimiliano, in particolare, ha deciso di rimanere nel mondo del calcio, e dopo aver iniziato come vice allenatore di Lamberto Zauli nell’Under 19 dell’Empoli, ha poi proseguito questa esperienza, tanto per cambiare, al Prato e successivamente alla Fiorentina come collaboratore di Renato Buso.
Diametralmente opposta, invece, la strada intrapresa da Christian, che nell’estate del 2020 ha lanciato insieme agli ex compagni Nicola Ventola e Lele Adani la hit “Vita da bomber”. A questa si aggiunge anche la Bobotv, aperta sul portale Twitch, dove si diverte con gli stessi Ventola, Adani e Antonio Cassano a parlare di calcio in maniera originale e divertente invitando ospiti diversi ogni puntata. Inoltre, fatta eccezione per il caso intercettazioni in cui l’ex numero 32 per eccellenza chiese un risarcimento all’Inter per averlo “pedinato” negli anni nerazzurri, alla fine non riconosciuto, Bobo è rimasto costantemente protagonista soprattutto della cronaca rosa.
Nel 2019, infatti è convolato a nozze con l’ex velina Costanza Caracciolo, dalla quale ha avuto due bambine, Isabel e Stella. Molto attivo anche in tv con diversi spot pubblicitari e da opinionista, Christian continua a cavalcare l’onda della notorietà, dimostrando, tuttavia, in più occasioni, di avere un ottimo e saldo rapporto con Massimiliano. Caratteri diversi, esperienze diverse, ma vite assolutamente realizzate per entrambi, in attesa di quanto il futuro avrà da riservargli.
Fonte: 11contro11