Nel Chievo dei miracoli di mister Delneri, Massimo Marazzina rappresentava uno dei due terminali d’attacco di una formazione spettacolare e spettacolosa. L’attaccante, cresciuto nelle giovanili dell’Inter, vive un 2002 vertiginoso, conducendo i clivensi verso le zone altissime della classifica: è il più prolifico fra i compagni di squadra, mettendosi dietro gente come Corradi e Cossato.
Inoltre, Trapattoni premia la sua stagione da favola convocandolo in Nazionale. L’anno successivo, però, fallisce la grande occasione che gli capita fra le mani: la Roma lo prende in prestito nel gennaio 2003, ma Marazzina non riesce ad impressionare Capello ed inizia un lungo girovagare che lo porta fuori dall’orbita degli scaligeri, i quali lo prestano prima alla Sampdoria e poi al Modena prima di lasciarlo fuori dal suo progetto.
Accetta l’offerta dell’ambizioso Torino, che smania di tornare in Serie A. Marazzina guida un attacco esplosivo: con lui ci sono Quagliarella, Maniero e Bruno.
Con quattordici reti, porta i granata alla promozione in A, ma il fallimento societario vanifica tutto. Un rapido passaggio a Siena prima dell’arrivo a Bologna, club con il quale conclude la carriera, portando in A i felsinei nel 2008 grazie ai suoi 23 gol stagionali.