Rui Costa è senza dubbio uno dei più grandi simboli del calcio portoghese e mondiale. Nonostante la maggior parte della sua carriera si sia svolta in Italia, il maestro è una figura imprescindibile nella storia recente del Benfica. Dopo aver regalato tante gioie ai tifosi del da Luz all’interno delle quattro linee, Rui Costa continua a servire il glorioso nel ruolo addirittura di presidente.
Rui Manuel César Costa può essere considerato, fino ad oggi, il principale riferimento quando si parla di prodotto delle giovanili del Benfica. Fu infatti nel 1980 che il nativo di Lisbona diede i primi tocchi al pallone con l’aquila al petto, all’epoca, in una squadra di calcio a sette. Da quel momento in poi Rui Costa ha compiuto tutte le fasi della sua formazione, esordendo nel calcio maggiore, all’età di 19 anni, al servizio dell’AD Fafe.
È lì che il centrocampista ha potuto mostrare tutto il talento riconosciuto nelle giovanili del Benfica. Oltre che nel campiponato, Rui Costa è stato determinante anche nel fantastico traguardo del Mondiale juniores, svoltosi in Portogallo; nella finale contro il Brasile è stato il rigore del giovane Rui a regalare il titolo alla Nazionale di casa.
Il talento di Rui Costa non è sfuggito agli occhi di Sven-Goran Eriksson, che nel 1991-‘92 ha promosso il giovane campione del mondo nella prima squadra del Benfica. Da quel momento in poi, sono state tre le stagioni al da Luz, grazie alle quali Rui Costa è cresciuto e ha sviluppato tutta la sua arte di organizzatore del gioco, che sono culminate nella conquista del titolo di campione nazionale nel 1993-‘94.
Quello scudetto è stato l’addio ideale prima che il nazionale portoghese si dirigesse in Italia per un’avventura di dodici anni. Sette sono state le stagioni trascorse a Firenze, al servizio della Fiorentina. Con i Viola Rui Costa ha vinto non solo due Coppe Italia e una Supercoppa, ma ha anche conquistato il cuore dei tifosi, ed è ancora oggi considerato un eroe del club.
Nel 2001 Rui Costa si è trasferito al potente Milan. Nelle cinque stagioni con il club milanese ha vinto una Champions League, un campionato nazionale, una Coppa Italia, una Supercoppa italiana e persino una Supercoppa europea. Un primato invidiabile che ha lasciato nei tifosi rossoneri anche bei ricordi del maestro.
A quel punto per Rui Costa era ora di rientrare a casa. Così, l’eterno numero 10 è tornato nel suo amato Benfica, dopo aver completato le ultime due stagioni della sua carriera da giocatore ancora con l’aquila cucita sul petto.
Nell’estate del 1994 Rui Costa, allora 22 anni, fu sul punto di trasferirsi al Barcellona. Johan Cruijff gli fa una corte spietata e lui si fa addirittura fotografare con la maglia blaugrana. L’affare però svanì perché il presidente del Benfica Jorge Artur Rego de Brito, che aveva dato la sua parola al Barça, non venne più rieletto e il suo successore, Manuel Damásio, non fu più interessato a concludere il passaggio.
Una volta ritiratosi, ha continuato a dedicare la sua vita al servizio del Benfica; tra il 2008 e il 2011 ha assunto la carica di direttore sportivo, Il 9 luglio 2021 viene nominato addirittura presidente del club, sostituendo Luís Filipe Vieira, arrestato con l’accusa di frode fiscale e riciclaggio di denaro.
Rui Costa è e sarà sempre un simbolo del Benfica; uno status paragonabile solo a quello di Eusébio, Torres, Simões o Veloso.
Mario Bocchio