27 novembre 2006, Fabio Cannavaro riceve il Pallone d’Oro. Nessuna sorpresa e previsioni rispettate: Fabio Cannavaro ha vinto il Pallone d’Oro 2006. Il difensore del Real Madrid ha ottenuto 173 punti, e ha preceduto l’altro azzurro Gianluigi Buffon, secondo con 124 punti. Terzo Thierry Henry, a quota 121. Al quinto posto Zidane (71 punti), nono Pirlo (17 punti), quattordicesimo Gattuso (5 punti) e ventesimo Zambrotta (2 punti). “L’ho saputo quando ero in Nazionale. Sono venuti a comunicarmelo e io ho pensato: ‘Ecco, ci risiamo, sono di nuovo su Scherzi a parte’. Vincere la Coppa del Mondo è stato un sogno avverato, ma questa proprio non me l’aspettavo” scherza Cannavaro arrivato a Parigi con il presidente del Real Madrid Ramón Calderón e con il direttore generale Predrag Mijatović. “Dedico il premio a mia moglie, nemmeno lei ci credeva – continua il capitano azzurro – quando gliel’ho detto ha risposto: ‘Fabio, ma che stai dicendo?'”.
Il quarto italiano. Cannavaro è stato il quarto italiano a ricevere il trofeo di France Football, dopo Gianni Rivera, Paolo Rossi e Roberto Baggio. Il difensore del Real Madrid succede a Ronaldinho, Pallone d’Oro nel 2005.
Napoli nel cuore. Ha Napoli e i suoi ragazzi nel cuore Fabio Cannavaro. Anche – ma probabilmente soprattutto – nel giorno della sua incoronazione a Parigi, il capitano della nazionale italiana di calcio rinnova l’ennesima dichiarazione d’amore per la sua città. Cannavaro dice che quel Pallone d’Oro lo vorrebbe alzare al Santiago Bernabeu di Madrid, gli piacerebbe portarlo a Torino – “anche se è molto difficile per la situazione che si è creata” – e vorrebbe portarlo con lui a Napoli. “La mia città – sottolinea – è un po’ particolare e sta attraversando un momento difficile. Ma è una città che ha voglia di vivere e crescere. E io dico ai napoletani e ai ragazzi che giocano, come facevo io in strada, che i sogni possono avverarsi, e che bisogna credere nei sogni. Quello che è successo a me quest’ anno è stato incredibile: il sogno di quella Coppa del Mondo da alzare quando ero bambino, ed oggi questo Pallone d’Oro, francamente inaspettato. È un sogno essere qui”.
Vittoria meritata. “La sua è una vittoria incontestabile”, dice il direttore di France Football Gerard Ernault, mentre snocciola la classifica. E ricorda che, in realtà, Cannavaro è il “primo vero difensore” a vincere il Pallone d’ Oro, visto che Beckenbauer e Sammer erano più ex centrocampisti.
“Niente polemiche”. Poi, tocca a Cannavaro. Una serie di ringraziamenti alle sue squadre, ai suoi allenatori, ai suoi compagni di squadra nella Juventus e nella Nazionale. Arrivano le domande sulle polemiche, le critiche che sono state sollevate in Spagna e in Francia dalla sua vittoria annunciata del Pallone d’ Oro: “La fortuna è che leggo poco”, risponde, prima di aggiungere: “Ci sono partite esaltanti, e ce ne sono altre in cui si gioca meno bene”. “Le polemiche – continua – non mi interessano: il premio è per la carriera, la mia stagione, i miei sacrifici”.
“Io, la Juve e la nazionale”. Ricorda la stagione con la Juventus – 36 partire, 4 gol “tutti determinanti” – poi il Mondiale, quelle sette perle di partite infilate una dopo l’ altra, con un pensiero particolare per la semifinale contro la Germania. Di quella partita, ricorda poi, con il cronista, il suo colpo di testa a liberare l’area negli ultimi minuti, la sua corsa a strapparlo ai tedeschi al limite e l’avvio dell’azione del 2-0 di del Piero. Juve e Mondiale, dunque, come chiave della sua incoronazione come miglior giocatore dell’anno: “Tutte partite – osserva – giocate ad altissimo livello e con continuità”. Juve e Mondiale, assieme a Buffon, “che non è un rivale: giocarsela con un amico è sempre difficile, siamo stati insieme tanti anni. Se fosse toccato a lui questo riconoscimento sarei stato contento. Questa è una vittoria mia, ma da condividere con gli altri”. Certo Thuram, “compagno di tante battaglie”, l’ha chiamato, e Buffon ancora no. “Gigi – dice – è un fenomeno, non è un portiere, non fa parte di questa categoria. Io l’ avrei votato”.
I difensori dimenticati. C’è posto per ricordare, forse per vendicare, anche altri grandi difensori che non hanno avuto il suo premio: “Ci sono Baresi, Maldini, ma anche Hierro e Scirea. La differenza? L’ha fatta il Mondiale e il fatto di averlo vinto”.
La Spagna e i sogni. Al Real “non sto avendo la stessa continuità, ho avuto un problema al ginocchio, uno alla coscia, ma devo lavorare, devo impegnarmi”, dice mentre in prima fila ci sono il presidente e il direttore dei Galácticos, Calderón e Mijatović. Altri sogni? “Ho 33 anni, gioco nel Real Madrid, sono impegnato in Champions League e spero di vincere qualcosa d’ importante”.
“Da Moggi abusi enormi ma inutili”. “Luciano Moggi? Tutti sapevano dei suoi contatti un po’ ovunque, e tutti sapevano quanto fosse potente la Juve. Da parte di Moggi c’è stato un enorme abuso di potere, ovviamente condannabile. Ma inutile: noi eravamo i più forti”, spiega Cannavaro a France Football, che pubblica l’intervista nel numero in edicola domani.
Il capitano azzurro racconta che il compagno di squadra del Real Madrid, Mahamadou Diarra, quando lo ha visto per la prima volta gli ha detto: “Ah! Moggi, soldi! soldi!”. “Gli ho spiegato – afferma Cannavaro – che Luciano Moggi non andava a trovare tutti gli arbitri per promettere loro dei soldi. Con l’influenza che aveva, agiva a un altro livello, per esempio orientando un arbitro verso una partita piuttosto che un’altra. Che non è una cosa normale, certamente! Il problema è che, specie all’estero, la gente ha creduto che la Juve comprasse delle partite. Ed è falso. Gli incontri li abbiamo vinti tutti noi, in campo. Si è trattato, piuttosto, di un abuso enorme di potere da parte di Moggi, condannabile, ovviamente. Ma inutile: noi eravamo i più forti, fatto pienamente dimostrato dalla presenza di otto giocatori della Juve, più degli ex come Zidane e Henry, sul campo dello stadio di Berlino, il 9 luglio”.
Premiato dalla Bellucci. È troppo contento il Muro di Berlino, e il suo sorriso contagia un po’ tutti. Così quando parla di Maradona e naturalmente di Napoli: “Per noi napoletani è stato straordinario. Rimpiazzarlo nel cuore dei napoletani è molto difficile. Mi ci vorrà ancora molto”. Poi, finita la conferenza stampa, consegna ufficiale del Pallone d’ Oro in diretta in tv a Canal Plus. E a premiare Cannavaro c’è un’altra grande italiana, un’attrice famosa e bella, gran donna e gran sorriso, che mette finalmente d’ accordo Italia e Francia: Monica Bellucci.