Bandiera dell’Inter e campione del mondo con la Nazionale italiana ai Mondiali dell’82, Beppe Bergomi ha indossato gli stessi colori, quelli nerazzurri, per la sua intera vita da calciatore professionista. Oggi Bergomi è anche un affermato opinionista sportivo televisivo e insieme a Fabio Caressa ha formato una delle coppie di telecronisti più celebri in Italia. Andiamo a ripercorrerne carriera e vittorie dall’esordio sui campi da calcio ai successi con la maglia nerazzurra passando per il titolo mondiale.
Nato a Settala nella città metropolitana di Milano il 22 dicembre del 1963, Giuseppe Bergomi perde il padre a soli 16 anni, quando ha già intrapreso, giovanissimo, la sua carriera da calciatore. La vita lo ha costretto a crescere in fretta, ma anche all’apparenza dimostra un’età maggiore di quella che ha effettivamente per via dei folti baffi che si è fatto crescere e che gli fanno guadagnare il soprannome di Zio.
Le prestazioni in campo sono lo specchio fedele della personalità che si è costruito: alla forza fisica e atletica abbina l’affidabilità di un veterano nonostante sia ancora all’alba della sua carriera.
Così, ad appena 14 anni, dopo essere stato scartato per due volte dal Milan, entra nelle giovanili dei cugini nerazzurri: un segno inequivocabile del destino. L’esordio in prima squadra di Bergomi all’Inter è datato 30 gennaio 1980, nella partita di Coppa Italia terminata a reti inviolate contro la Juventus. Lo Zio ha 16 anni e un mese: si tratta di un debutto da record perché ancora oggi è il più giovane esordiente nella storia della società.
E questo rappresenta solo il primo passo nella sua straordinaria carriera. Dopo aver indossato per la prima volta l’azzurro con l’Under 21, Bergomi debutta nella Nazionale maggiore appena maggiorenne, il 14 aprile del 1982, nell’amichevole contro la Germania Est a Lipsia. È l’anno dei Mondiali e il commissario tecnico Enzo Bearzot decide di convocarlo per la campagna spagnola. Così Bergomi stabilisce un altro record diventando il più giovane calciatore nella storia della Nazionale italiana a prendere parte ad un campionato del mondo. Farà il suo esordio contro il Brasile subentrando nella ripresa all’infortunato Fulvio Collovati.
Bearzot gli affida un compito tutt’altro che scontato: incollarsi al fortissimo centravanti verdeoro Serginho cercando di limitarlo il più possibile. Bergomi ripaga la fiducia del Ct e disputa una grande partita e da quel momento in poi non lascerà più il posto da titolare. E a Madrid, grazie al successo contro la Germania Ovest, diventerà il secondo calciatore più giovane a fregiarsi del titolo di campione del mondo, secondo solo a Pelè.
Bergomi parteciperà ad altri tre campionati del mondo (1986, 1990 e 1998) entrando nell’elitario gruppo di giocatori azzurri con più tornei iridati all’attivo (Enrico Albertosi, Fabio Cannavaro, Paolo Maldini, Gianni Rivera e Dino Zoff), a braccetto sul secondo gradino del podio dietro a Gianluigi Buffon, primo con ben cinque partecipazioni (1998, 2002, 2006, 2010 e 2014).
Il quarto di finale perso ai rigori contro la Francia padrona di casa ai Mondiali del 1998 sarà l’ultima partita in maglia azzurra di Bergomi, che chiuderà la sua esperienza con la Nazionale con 81 presenze condite da 6 gol. I colori nerazzurri dell’Inter, al di là della Nazionale, sono stati gli unici nella carriera di Bergomi da calciatore. Lo Zio ha giocato a Milano per vent’anni, dal 1979 al 1999, collezionando un totale di 754 presenze che lo rendono il secondo giocatore ad aver indossato più volte la maglia dell’Inter nella storia della società, dietro solo a Javier Zanetti che di presenze ne ha totalizzate 858.
Per quanto riguarda, invece, il palmarès, Bergomi negli anni nerazzurri ha arricchito la bacheca di due scudetti (1980 e 1989), una Coppa Italia (1982), una Supercoppa italiana (1989) e tre Coppe Uefa (1991, 1994 e 1998). Proprio con quest’ultima competizione, al di là dei successi, Bergomi ha sviluppato un particolare feeling: ancora oggi, infatti, l’ex difensore nerazzurro è il calciatore con più presenze – 96 – in questo torneo. È anche il calciatore dell’Inter con più presenze in Coppa Italia, nonché il più giovane giocatore della storia nerazzurra ad aver debuttato in Coppa dei Campioni (17 anni e 72 giorni). Bergomi si congeda dall’Inter e dal calcio giocato il 23 maggio del 1999 a San Siro, con una vittoria per 3 a 1 sul Bologna.
Quasi dieci anni più tardi, nel 2008, la sua carriera ripartirà dalla panchina degli Esordienti nerazzurri. Come detto Fabio Caressa e Beppe Bergomi, infatti, sono due dei volti e delle voci più note della telecronaca italiana. Insieme hanno commentato, nel 2006, la vittoria a Berlino contro la Francia, che è valsa il quarto titolo mondiale per la nostra Nazionale, 24 anni dopo l’altra storica notte di Madrid, in cui un diciottenne dai baffi folti saliva per la prima volta sul tetto del mondo del calcio.