L’attaccante che incantava con la maglia azzurra del Napoli e con quella verdeoro del Brasile. Il “gemello” d’attacco all’ombra del Vesuvio dell’Eterno Diego. Antonio Careca arrivò al Napoli come “dono” per il D10S e lo storico Napoli scudettato, dopo il primo tricolore. Insieme, Antonio e Diego, vinsero uno scudetto, una Coppa Uefa, e una Supercoppa italiana. Il dopo Maradona è continuato sotto il segno di Careca, con Zola a supporto, prima della sua partenza alla volta del Giappone. Napoli e il Napoli sono sempre nel cuore di Careca, che così si è espresso sull’amico (per sempre) Maradona: “Dentro e fuori dal campo Maradona ha sempre lottato per tutti. Per i tifosi, per il massaggiatore. Per l’ultimo in panchina. Era un leader nato. Era sempre il capitano”, così Careca agli argentini di 947FMRadio.
Antonio Careca fece il suo esordio con il Guarani nel 1978, nonostante fosse inserito nella rosa già dall’anno prima. Alla sua prima stagione, trascinò i brasiliani alla conquista del campionato, segnando 13 reti in 28 gare, per un totale complessivo di più di cento marcature con il club brasiliano, diventando così il secondo migliore realizzatore nella storia del club. Nel 1983, si trasferì al San Paolo ed alla sua prima stagione siglò 17 reti in 20 gare a pari merito con Zico, al secondo posto nella classifica marcatori. Nel 1986, Careca vinse il titolo statale e nazionale con il San Paolo, realizzando ben 25 reti, in totale furono 115 in 191 partite.
A Natale del 1986, in vacanza a Rio de Janeiro, Ferlaino scoprì Careca tramite la televisione e il procuratore Rosellini e contattò il brasiliano. Nell’estate del 1987, il Napoli si assicurò le sue prestazioni per 4 miliardi di lire. Esordì con la maglia azzurra il 27 settembre 1987 contro il Pisa, andando a formare il temibile tridente azzurro del Napoli con Maradona e Giordano, la MaGiCa. A fine stagione, Careca divenne vice-capocannoniere con 13 gol, dietro solo a Maradona a quota 15, ma il Napoli perse lo scudetto in un finale thriller con il Milan. Nella stagione 1988-‘89, Careca giunse ancora secondo, mettendo a segno 19 marcature, a -2 da Aldo Serena dell’Inter con il Napoli che conquistò nuovamente la piazza d’oore. Nel 3-5 contro la Juventus, mise a segno la sua prima tripletta in A. Nel ritorno dei quarti di finale della Coppa Uefa (15 marzo 1989) contro la Juventus, Careca, prima si procuò un calcio di rigore, poi trasformato da Maradona, e successivamente al 119’ fornì l’assist a Renica che trafisse Tacconi, consentendo così al Napoli di approdare alla semifinale con i tedeschi del Bayern Monaco. Qui si rese protagonista con un gol all’andata nel 2-0 finale, e con una doppietta al ritorno nel 2-2 che consentì agli azzurri l’accesso alla finale con i tedeschi dello Stoccarda, poi vinta dal Napoli.
Nella doppia sfida ai tedeschi, Careca divenne decisivo sia all’andata che al ritorno, contribuendo da protagonista al successo del Napoli in Europa. Nella stagione 1989-‘90, nonostante i numerosi infortuni, Careca siglò 10 reti che aiutarono il Napoli a conquistare il secondo scudetto e ultimo della sua storia. Insieme a Maradona e Carnevale compose un tridente che univa tecnica, qualità, senso del gol e forza fisica. Un trio temibile per tutte le difese: tre gol al Milan, tre gol alla Juventus, due all’Inter, tre alla Roma. Al San Paolo nella stagione 1989-‘90 il Napoli vinse 16 volte su 17 in campionato.
Il 1º settembre 1990 al San Paolo di Napoli si disputò la finale di Supercoppa italiana con la Juventus, dove Antonio Careca siglò una doppietta nel 5-1 finale che consentì al Napoli di alzare la prima Supercoppa italiana della sua storia. A fine stagione le sue reti in campionato furono nove, ma il Napoli non era più quello di un tempo. Cominciò il lento declino della società, che passò da top club a all’orlo del fallimento.
Nel 1991-‘92, con l’addio di Diego Maradona, Careca fece parte del tridente offensivo con Zola e Padovano. A fine campionato, il Napoli centrò il quarto posto e Careca chiuse con 15 reti in campionato e 2 in Coppa Italia. La sua ultima stagione a Napoli (1992-‘93) fu piena di infortuni, che non gli impedirono di realizzare comunque 10 reti tra campionato e coppe. La squadra rischiò la retrocessione ma riuscì a salvarsi proprio grazie ai gol di Careca, che insieme a Zola e Fonseca componeva comunque un trio spettacolare.
Dopo 6 stagioni e 95 gol, al fianco di Maradona, Giordano, Carnevale, Zola e Fonseca, Careca viene collocato all’ottavo posto nella storia dei migliori cannonieri del club azzurro.
Lasciò Napoli e il Napoli alla fine della stagione 1992-‘93 e provò con successo l’avventura nel campionato giapponese prima di tornare in Brasile, dove chiuse dopo qualche stagione con il calcio giocato. Il San Paolo gli tributa il giusto applauso e nella storia il coro “Care Care Care tira la bomba, tira la bomba” ancora oggi risuona tra le mura dello stadio di Fuorigrotta. La gente di Napoli ha amato Careca, serio, professionale e sempre altruista con i compagni e lui in un’intervista ad una tv brasiliana ha avuto parole dolci per i napoletani e la Curva B.
Antonio Careca esordì con la nazionale brasiliana il 21 marzo 1982 contro la Germania Ovest, in un’amichevole vinta per 1-0 dai sudameicani.
Un infortunio gli impedì però di partecipare alla fase finale del mondiale spagnolo 1982. Nel 1983, Careca ritornò in verdeoro e contro il Cile siglò la sua prima rete con la Seleçao e l’8 giugno dello stesso anno, il calciatore mise a segno una doppietta contro il Portogallo. Nel maggio del 1985, Careca siglò due doppiette, contro Uruguay e Argentina ed il 30 giungo dello stesso anno, inflisse un gol alla Bolivia. Nel 1986, Careca fece secchi anche il Perù, la Germania Ovest e la Jugoslavia. Nel campionato del mondo di Messico 1986, Careca, colpì l’Algeria il 6 giugno e il 12 realizzò una doppietta all’Irlanda del Nord. Il Brasile superò il turno e, negli ottavi, incontrò la Polonia dove Careca mise a segno ancora una rete.
Ai quarti, c’era la Francia di Platini: Careca portò i suoi in vantaggio, Platini ristabilì la parità, con il Brasile che però cadde ai rigori (4-3). Nell’edizione del 1987 della Coppa America, Careca andò ancora a segno (2 reti) in quattro match disputati. Nelle qualificazioni al mondiale italiano del 1990, Careca mise a segno ben cinque reti e nella fase finale, contro la Svezia, realizzò una doppietta (2-1) con il Brasile che in quell’edizione andò fuori agli ottavi per mano dell’Argentina di Maradona.
Fonti: “Diretta Napoli” e “Gol del Napoli”