La Coppa Anglo-Italiana, nota anche come Torneo Anglo-Italiano (in inglese Anglo-Italian Cup o Anglo-Italian Inter-League Clubs Competition), era una competizione calcistica tra club italiani e inglesi, svoltasi dal 1970 al 1996. Non è da confondere con la Coppa di Lega Italo-Inglese, altra competizione tra squadre italo-britanniche partita nella stessa stagione sportiva. La rassegna si svolgeva in genere nella tarda primavera fra squadre professionistiche, in partite di andata e ritorno, ove ogni club non s’incontrava mai con una società dello stesso Paese e in finale giungevano le migliori, rispettivamente per Federazione a classifiche distinte.
Gli incontri in Italia erano arbitrati da inglesi, e viceversa in Inghilterra, eccettuate le finali. Mai riconosciuta dalla UEFA, dalla FIGC e dalla FA il torneo che molti appasionati nati dopo gli anni 50 ricordano con piacere fu ideato e organizzato dal calabrese Gigi Peronace (1925-’80).
Grande dirigente della Figc e perfetto conoscitore pure del calcio d’Oltremanica, fu uno dei protagonisti sia dell’elezione Nelle prime tre edizioni del torneo veniva assegnato un punto per ogni gol segnato e dalla terza edizione il regolamento prevedeva una regola del fuorigioco leggermente modificata per rendere le partite più spettacolari (riduzione della zona di fuorigioco agli ultimi 16 metri del campo). Alla seconda edizione partecipò anche il Catanzaro di Gianni Seghedoni e dei vari Busatta, Banelli, Spelta, Gori e Mammì.
14º in Serie A i giallorossi retrocedettero in Serie B in una stagionetravagliata dove ancora oggi si ricorda la prima vittoria stagionale delle Aquile propiro contro la più blasonata Juventus, con un gol di Mammì a pochi minuti dal termine.
Le prime edizioni sino al 1973 prevedevano il confronto tra sei squadre italiane (tutte di Serie A) e sei squadre inglesi (quattro di First Division, una di Second Division e lo Swindon Town di Third Division).
La complessa formula del torneo prevedeva tre gruppi composti da squadre di entrambe le nazioni (ma non si affrontavano le squadre dello stesso Paese), mentre i risultati conseguiti erano inseriti in due classifiche distinte, una per le italiane e una per le inglesi.
La migliore squadra italiana e la migliore squadra inglese si affrontavano in finale sul campo della squadra, tra le due, che aveva fatto più punti nella prima fase. Le 12 squadre partecipanti furono divise in tre gruppi, all’interno dei quali vennero abbinate due italiane e due inglesi.
Il Catanzaro nel giugno del 1972 partecipò per laprima volta affrontando Stoke City e Carlisle Utd. I giallorossi però furono sconfitti rispettivamente sia all’andata che al ritorno interrompendo l’avventura al torneo italo Inglese nelle fasi preliminari. A vincere quell’anno fu la Roma di Helenio Herrera.
Negli anni a seguire escluso il 1974 (dove non si disputò per lasciare spazio ai Campionati del Mondo in Germania Ovest, mentre nel 1975 non si disputò per problemi organizzativi), per non sancire la fine del torneo si decise di riproporlo come confronto tra compagini semiprofessionistiche, sei squadre della Serie C italiana e sei delle leghe dilettantistiche inglesi (dalla quinta serie in giù).
Dopo una prima fase giocata in Inghilterra e una seconda giocata in Italia, le migliori squadre per nazione si sfidarono nella finalissima (giocata in Italia). L’edizione della Coppa Anglo Italiana fu la prima competizione internazionale a stabilire i 3 punti per la vittoria.
Giuseppe Foti