La storia di Giuseppe Serafini, per tutti soltanto “Serafino”, è una delle più singolari nella storia dello sport italiano. Nato a Milano il 23 maggio 1946 e scomparso a Palermo nel 1980, l’imponente personaggio ha esercitato nella sua vita la professione di tifoso. Negli anni Settanta, infatti, fu ingaggiato da molte società per rianimare le proprie tifoserie: a partire dalla Ignis nel basket per proseguire nel calcio con Inter, Milan e Juventus.
E con il Palermo di Renzo Barbera, il presidente rosanero che lo ingaggiò per sollevare l’umore dei propri sostenitori. Una caricatura di Serafino compare nell’album Calciatori Panini del 1974-’75, mentre una sua foto è stata pubblicata anche su Newsweek. Legò quindi una cospicua parte della sua “carriera” ai colori della Pistoiese, società seguita durante l’epopea delle promozioni dalla Serie D alla Serie A, oltre che a quelli azzurri della Nazionale: in occasione delle partite dell’Italia si presentava munito di tamburo, maglietta ufficiale, corni, cappellone e piatti per far tutto il proprio sostegno alla squadra, divertendo al contempo il pubblico sugli spalti e anche quello da casa, grazie alle frequenti inquadrature della Rai.
Oltre che agli incontri di calcio, Serafino era solito presenziare anche ai maggiori incontri di tennis, come in occasione della finale di Coppa Davis 1979 tra Stati Uniti e Italia a San Francisco, quando entrò in campo per un breve e divertente siparietto con John McEnroe.