Emulazione, ispirazione e contaminazione: concetti chiave nella nascita del fútbol e delle sue squadre in Sudamerica. Non è raro trovare club con nomi noti del calcio europeo in realtà dall’altra parte del mondo ed è per questo che abbiamo un Arsenal a Sarandí o un Barcelona a Guayaquil. Ma la storia del Liverpool di Montevideo, per quanto strettamente correlata a questi princìpi, merita di essere raccontata a parte.
Perché l’ispirazione non nasce direttamente dai Reds, ma da una cartina geografica. La squadra infatti è stata fondata nel 1915, un periodo lontano dai fasti del Liverpool degli Anni ’70 e ’80, per quanto fosse di grande moda in Uruguay come in Argentina battezzare le nuove squadre con nomi di natura inglese, vedi i casi più famosi di Boca Juniors e River Plate.
La squadra – come racconta Simone Gamberini su “FootBola”, fu fondata dagli alunni del collegio dei padri Cappuccini, altra cosa ampiamente comune all’epoca dove le squadre venivano spesso fondate da alunni (Alumni non a caso è anche il nome della squadra più vincente dell’era Amateur in Argentina) o in situazioni collegate ad ambiti ecclesiastici. I ragazzi per scegliere il nome della nuova squadra guardarono una cartina e puntarono il dito sul grosso cerchietto nero della città di Liverpool, ricordandosi delle lezioni di geografia in cui veniva spiegata l’importanza di questa città portuale per l’Inghilterra, primato che poi avrebbe fatto nascere la storica rivalità con Manchester, all’epoca non ancora tanto importante.
E di fatto da una lezione di geografia nacque l’attuale Liverpool Fútbol Club, comunemente conosciuto come il Liverpool di Montevideo o di Uruguay, squadra ancora in vita e anche di un discreto livello. E infatti, visto che la connessione era con la città e non con il club, il Liverpool uruguaiano porta colori totalmente differenti: si optò per mettere assieme quelli delle due squadre più forti dell’epoca, il Titán e il Defensa, per il risultato dell’attuale divisa nerazzurra a strisce verticali.
Nella storia la curiosità è che uno dei grandi momenti di prestigio di questa squadra è stato negli anni ’70, che peraltro era il momento della prima grande esplosione internazionale del Liverpool inglese. Gli uruguaiani fecero una tournée europea, ottenendo risultati di prestigio come le vittorie su Siviglia e Werder Brema, oltre ai pareggi con Atlético Madrid e Sporting Lisbona, per una striscia di otto partite consecutive da imbattuti con solo tre ko nelle dodici partite totali disputate. Il Liverpool ha vinto una Clausura, un Intermedio e una Supercopa Uruguaya, Il 26 gennaio 2011 ha fatto il suo esordio assoluto in Copa Libertadores, pareggiando 2-2 contro i brasiliani del Grêmio. Nell’occasione ha giocato allo stadio Centenario invece che nel tradizionale stadio Belvedere. Tra i giocatori che hanno difeso i colori del Liverpool, il più famoso è sicuramente Roque Máspoli, il portiere dell’Uruguay che vinse il Mondiale nel 1950,
Un’esperienza così in Europa non l’ha più fatta, ma chissà che il calcio di oggi non ci regali prima o poi una sfida anche con il Liverpool originale. Forse ad Anfield, o forse nello stadietto Belvedere da 8.500 posti, teatro peraltro della prima vittoria della nazionale dell’Uruguay con l’Argentina all’esordio assoluto della camiseta Celeste. In ogni caso, anche se il campo non le dovesse mettere davanti, i loro destini saranno sempre intrecciati.