Tutto è accaduto nel corso dell’anno 1952. A quel tempo la star argentina Alfredo Di Stéfano giocava in Colombia nel Millonarios, in prestito dal River Plate che, in linea di principio, era il titolare del suo cartellino. Ecco perché il Barcellona raggiunse un accordo con il club di Buenos Aires per il trasferimento del giocatore che, infatti, raggiunse la Spagna.
Parallelamente, il Real Madrid si era accordato con il Millonarios di Bogotà, il club nel quale allora giocava Di Stéfano. La Saeta Rubia, come era soprannominato l’attaccante argentino, avrebbe dovuto far ritorno al River Plate, dopo aver giocato alcune stagioni in Colombia, così intese anche la squadra catalana, che contattò il club argentino per concludere l’acquisto. Sono apparsi di recente documenti firmati da entrambe le squadre, secondo i quali il Barça avrebbe dovuto pagare due milioni di pesos al River. Ma anche il Real Madrid strinse un accordo milionario con i colombiani. A quel punto toccò alla FIFA mediare e cercare di risolvere la controversia.
A quel punto fu trovata una soluzione salomonica. Alfredo Di Stéfano, per le prossime quattro stagioni, avrebbe alternato le sue prestazioni in entrambe le squadre: due anni nel Real e due nel Barcellona.
La decisione non venne accettata dalla dirigenza del Barça, che alla fine vendette i suo diritti ai blancos. Il resto della storia lo conosciamo tutti. Di Stéfano divenne il miglior giocatore del mondo, vincendo cinque edizioni della Liga e cinque Coppe dei Campioni consecutive. Naturalmente al Chamartín.