Sono passati 18 anni da quel 7 aprile del 2004, giorno in cui nell’Ospedale San Giuseppe di Albano si spense Enrico Ameri, popolare radiocronista di Tutto il calcio minuto per minuto, la trasmissione radiofonica di Radio 1, che ha portato per decenni il calcio nelle case degli italiani. Morì l’anno successivo a Sandro Ciotti e un mese prima di Nando Martellini, altre due colonne del giornalismo sportivo italiano. Il radiocronista, nato a Lucca nel 1926, è venuto a mancare ad Albano a pochi giorni dal suo 78° compleanno, che avrebbe festeggiato il 15 aprile.
Il suo nome resterà per sempre legato, oltre che alla sua indiscussa professionalità, anche a quella che è diventata nel tempo una delle frasi più ricorrente di Tutto il calcio…, ovvero il proverbiale Scusa, Ameri…, col quale lui, che era sempre in radiocronaca sul campo principale di giornata, veniva interrotto dai colleghi per annunciare i gol dagli altri campi.
Un cantore del calcio e degli altri sport, figlio di un giornalismo ormai andato, ma anche di una stagione in cui la fruizione dello sport (in radio e tv) era molto distante da quella attuale, dove le immagini, unite ad un linguaggio più urlato, la fanno senz’altro da padrone. Fu proprio Enrico Ameri, nel luglio del 1969, a far sognare gli italiani, con la radiocronaca che descrisse il lancio dell’Apollo 11, che portò l’uomo sulla luna.