Nel 1976 gli Stati Uniti organizzarono il Torneo del Bicentenario per celebrare i duecento anni della Costituzione americana, ma anche per emancipare il proprio calcio che all’epoca stava provando ad evolversi. Così una selezione della nascente Lega Americana si confrontò con le nazionali dell’Inghilterra, del Brasile e dell’Italia. Si trattava di una selezione che di americano, però aveva ben poco, perché a giocarvi erano grandi campioni del calcio mondiale come Pelé, Bobby Moore e anche un italiano, ovvero Giorgio Chinaglia.
Questi tre grandi campioni, incluso l’Italiano Chinaglia, si erano trasferiti negli USA per “svernare” e si preparavano ad affrontare le loro nazioni di origine in un girone all’italiana che avrebbe deciso il Torneo del Bicentenario. Così Giorgio Chinaglia – come racconta Mattia Di Battista – affrontò l’Italia all’RFK Stadium di Washington. La partita non ebbe storia, gli Azzurri vinsero con un rotondo 4-0 grazie ai gol di Capello, Pulici, Graziani e Rocca. Il torneo però non sarà molto positivo per entrambe le formazioni. Gli Usa non vinceranno nemmeno una gara, mentre gli Azzurri perderanno 3-2 in rimonta contro l’Inghilterra e subiranno 4 gol dal Brasile.
Il calcio americano venne rimandato al Torneo del Bicentenario. La manifestazione fu un flop sia sportivo, che a livello di immagine. Gli americani non erano ancora pronti per il soccer e lo si vide anche dall’affluenza negli stadi. Il torneo andò al Brasile che sconfisse anche la sua leggenda Pelé. Per l’Italia di Fulvio Bernardini ed Enzo Bearzot il percorso verso il trionfo Mundial dell’82 era ancora all’inizio.