Il 7 marzo 2021 si è spento Mirko Pavinato, ex difensore, nato a Vicenza. Aveva 86 anni. Cresciuto nel vivaio biancorosso ed è stato tra i protagonisti della straordinaria Primavera di Berto Menti, che s’è aggiudicata il Torneo di Viareggio per due volte di fila (nel 1954 e nel 1955). Il difensore ha messo assieme 61 presenze in biancorosso tra il 1953 e il 1956.
Gli anni migliori della sua carriera sono stati però quelli trascorsi a Bologna, nel decennio 1956-1966. Pavinato è stato anche il capitano della squadra che nel 1964 ha conquistato lo scudetto.
Venne portato sotto le Due Torri dal presidente Renato Dall’Ara nel 1956, diventando in breve tempo una colonna della squadra che vinse anche una Mitropa Cup nel 1961. L’anno successivo il patron interista Angelo Moratti arrivò ad offrire per lui l’astronomica cifra di 300 milioni, proposta rifiutata dal club e dallo stesso Pavinato, che indossò la fascia al braccio e guidò quel gruppo indimenticabile fino al tricolore. Difensore rapido e deciso, ruvido in marcatura e capace di irresistibili scatti sulla fascia, con la maglia rossoblù numero 3 collezionò 297 presenze tra campionato, Coppa Italia e coppe europee, chiudendo poi la carriera da libero al Mantova.
Ha scritto Massimo Vitali su “Il Resto del Carlino”: “Capitano dell’ultimo scudetto del Bologna. Basta quest’etichetta per alzarsi in piedi. Per dieci stagioni, dal 1956 al 1966, è stato uno dei punti fermi della difesa rossoblù, difensore-francobollatore implacabile ma leale, ruvido ma sempre maestro di fairplay. Franco Janich lo chiamava ‘il vecio’, attingendo a quella lingua comune della terra del Nordest che è stata una risorsa preziosa per plasmare lo spirito dello squadrone del ’64”.