A Madrid Antonio Cassano veniva chiamato “El Gordo” ovvero “il grasso”. Arrivò in Spagna il 4 gennaio 2006 e firmò con il Real dopo essere stato ceduto dalla Roma per 5 milioni di euro. “Sono fuori forma? Mi allenerò e poi il mister deciderà quando farmi giocare”, fu una delle sue prime dichiarazioni. Ma prima con Juan Ramón López Caro in panchina e poi con Fabio Capello gradatamente il fantasista italiano finì ai margini del progetto delle merengues. I tifosi lo contestarono per i chili di troppo e la stampa si schierò contro di lui. “La mia esperienza al Real Madrid non fu buona. Mi chiamavano el gordo, il grasso, e non mi apprezzavano”, avrebbe rivelato il “Pibe de Bari” una volta tornato in Italia.
“Mangiavo la Nutella a cucchiaiate e presi 14 chili”. Ora “FantAntonio” non gioca più ma non ricorda con piacere l’esperienza madridista. “Con Capello litigai e finì fuori squadra, in quei mesi ingrassai parecchio. Presi 14 chili perché mangiavo a cucchiate la Nutella, che era uno dei nostri sponsor e ce ne regalava tanta ogni mese”, ha detto Cassano in diretta Twitch su Bobo TV . Il tecnico italiano lo mise fuori rosa per 40 giorni dopo un litigio plateale a ottobre del 2006 e poi definitivamente a marzo del 2007.
“Non mi importava niente. A Madrid, subito dopo essere arrivato, ho perso 12 chili, poi quei chili li ho ripresi tutti. Al Real Madrid la Nutella era uno degli sponsor e ogni mese ci davano cinque chili di quel prodotto. Quando sono finito fuori squadra in sette mesi ho guadagnato 14 chili, la mangiavo a cucchiaiate, direttamente dal barattolo, non mi importava niente, non avevo un c…o da fare”.
“Ero sessodipendente. Avevo questa possibilità: ero Cassano, il giocatore del Real Madrid. Se avessi fatto qualsiasi altro mestiere non mi avrebbe guardato nessuno, nemmeno mia madre. Sono una brava persona, ma non sono bello“. In un’intervista rilasciata al quotidiano spagnolo As Cassano ha aggiunto altri particolari della sua esperienza alla Casa Blanca. “Il 100% delle ragazze voleva Beckham, ma non era possibile perché era sposato e aveva un figlio. Io avevo una ragazza quando sono arrivato a Madrid, ma dopo un mese… – ha proseguito l’attaccante pugliese – Cibo, sesso e calcio? Perfetto! Anziché 82 chili ne pesavo 95. È stata la cosa migliore, fino al 2 febbraio 2008. Poi ho incontrato mia moglie. Ma fino al 2008 sì”.
Cassano ha spiegato anche come è arrivato al Real Madrid: “La Roma di Spalletti voleva mandarmi via. Bronzetti mi disse: ‘Antonio, vai nella più grande squadra di sempre’. Gli risposi: ‘Qual è la più grande squadra di sempre’. Lui disse: ‘Il Real’. Allora io mi lamentai: ‘Ernesto, non prendermi il c…’. È venuto a casa mia e mi ha passato al telefono Florentino. Non potevo dire di no a Madrid. Molte persone avrebbero pagato per giocare lì. Era il Madrid del Galacticos: Zidane, Figo, Raul, Beckham, Guti, Roberto Carlos, Casillas…”.
FantAntonio non si dimentica però di Francesco Totti: “Ho giocato con due dei cinque migliori giocatori in assoluto: Zizou e Ronie, il Fenomeno. Ma penso che se avesse avuto la testa e la professionalità dei top, Guti avrebbe potuto essere il migliore di sempre. Totti ha fatto molti sacrifici, è una persona fantastica. Sono stato sei mesi a vivere a casa sua quando ho firmato con la Roma. Il mio sogno era quello di giocare lì per gente come lui”.
Sulla lite con il capitano giallorosso, il giocatore barese ha chiarito che successe “per mancanza di rispetto, smise di parlarmi per due anni”.