“Adelino Zennaro alè, Adelino Zennaro olè; questa curva ti ama, questa curva ti acclama, questa curva impazzisce per te!”.Lo ricordate questo coro? Eh si! Vogliamo ricordare il grande Adelino Zennaro. Tipico attore del calcio di provincia. Quello nobile. Adelino Zennaro è nato a Pellestrina, in provincia di Venezia, nel 1963.
Ala e centravanti, nella prima squadra del Torino realizza 4 presenze equamente ripartite tra campionato e Coppa Italia.
E’ una grandissima promessa del calcio: con un colpo di testa in tuffo batte il portiere del Napoli e regala al Torino il primo trionfo al torneo di Viareggio (1984). Dal Torino passa all’Empoli ed è uno dei protagonisti della strepitosa scalata dalla C1 alla seria A, per la prima volta nella storia della piccola società toscana.
Ed alla seconda di campionato, ad Ascoli, Adelino realizza la rete della vittoria dei biancazzurri, clamorosamente primi in classifica con la Juventus. Poche settimane più tardi viene ceduto in prestito all’Arezzo in Serie B.
Nel 1987 viene ceduto ancora in prestito alla Lucchese , Serie C1. Nel 1988 si trasferisce a titolo definitivo alla Salernitana che due anni più tardi aiuta a salire in Serie B, categoria nella quale milita poi per un anno. La sua ultima squadra professionistica è il Poggibonsi nella Serie C2.
La sua carriera, poi, lo porta ad Imperia in Promozione, nel 1993, a metà stagione, e contribuisce alla vittoria del campionato degli uomini allenati da Bencardino, dopo un testa a testa con l’Albenga. La stagione successiva Adelino, complice qualche acciacco di troppo, gioca solo 19 partite, ma la sua classe cristallina illumina gli stadi: anche in questo l’Imperia punta alla vittoria del torneo e le sue rivali più agguerrite sono il Finale dell’ “odiato” Cassata e la Sestrese di Balboni. A due giornate dal termine, l’8 maggio 1994, a Loano, la partita che lo porterà di diritto tra gli “immortali”.
I nerazzurri sono dietro la Sestrese di un punto e giocano contro i rossoblù locali che non hanno nulla da chiedere al torneo, ma tra le cui fila milita un odiato ex, Meneghetti, che carica a molla i compagni di squadra, per dare un dispiacere ai suoi ex tifosi, ora suoi nemici. L’Imperia passa in vantaggio dopo una decina di minuti grazie ad una rete di Adelino, lesto a ribattere in rete una corta respinta di Durando. La Loanesi trova il pari al 30′ della ripresa, grazie ad un rigore realizzato, guarda caso, proprio da Meneghetti che, dopo la trasformazione, insulta i tifosi nerazzurri con una serie di gestacci. La tensione è alle stelle ed i nerazzurri si buttano all’assalto della porta rossoblù. Al 90′ l’Imperia trova il gol della vittoria, ma l’arbitro lo annulla. Lo stadio è una polveriera: lo “sciacallo” salta addirittura in campo e fa fuggire il terrorizzato guardialinee mentre capitan Costantini, a bordo campo con le stampelle, le vuole usare come armi improprie.
Sembra davvero finita, ma non dimentichiamoci che in campo c’è Adelino Zennaro: palla buttata in mezzo all’area da Gaudiosi, la difesa loanese respinge al limite dell’area, proprio nei pressi di Adelino che, senza pensarci un attimo, fa una strepitosa semirosciata che si infila nell’angolo della porta difesa da Durando. GOOOOOLLLL!!!! L’apoteosi: l’Imperia vince ed aggancia la Sestrese (che ha pareggiato) al vertice del campionato. Una festa indimenticabile, per una rete da ricordare ai nipotini e che potete vedere e rivedere all’infinito.
La domenica successiva i nerazzurri, come quasi di consueto quando disputano gare decisive, pareggiano clamorosamente in casa contro il Ventimiglia allenato dall’imperiese Pisano, che gioca allo spasimo: quella che sembrava una formalità, si trasforma in un incubo per i tifosi nerazzurri. Al 2-2 del “Ciccione”, infatti, coincide la vittoria in trasferta della Sestrese, ad Arma, che sancisce, tra l’altro, la retrocessione dei rossoneri locali. Adelino segna anche in questa occasione, così come, su rigore, in entrambi i successivi spareggi contro l’Orceana, anche questi beffardamente persi in casa alla lotteria dei calci di rigore. Adelino indossa i colori nerazzurri ancora la stagione successiva realizzando 5 reti, ma nessuna così bella come quella di Loano, una gemma preziosa che non ci stancheremmo mai di rivedere.
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