Sui giornali di quarantadue anni fa, 5 febbraio 1981 aveva un grande risalto la notizia della vittoria dell’Inter nella prima edizione del “Mundial Infantil” di calcio, riservata a formazioni di club Under 14, organizzata dal River Plate e svoltosi sugli stessi campi del Mondiale di Argentina ’78.
I nerazzurri erano l’unica formazione italiana ed una delle poche europee invitate alla manifestazione. Una bella squadra di ragazzini di terza media comprendente nomi destinati ad una discreta carriera come Minaudo, Pizzi e Mandelli. Guidati dall’allenatore Mereghetti giocarono un grande torneo. 2-2 con il Kimberley, 3-0 al Flamengo, 2-1 all’Independiente e 4-0 all’Olimpia Asuncion nel primo girone; 4-0 e 3-3 rispettivamente con Talleres e Platense nel girone semifinale. L’apoteosi sul terreno del River per la finale: vittoria per 7-6 ai rigori (1-1) sui boliviani del Tauichi.
La stampa italiana si scatenò esaltando un successo insolito del settore giovanile e si arrivò a parlare di “impresa che fa onore a tutto il calcio italiano” per un dominio totale visto che capocannoniere e migliore giocatore del torneo fu il centravanti nerazzurro Ottolenghi con 7 reti. Ottolenghi, chi? Ma se il giovane “delantero” in questi giorni era regolarmente a scuola alla terza media di Limbiate … Si scoprì così che con il nome e i documenti di Ottolenghi aveva giocato Massimo Pellegrini, quindicenne che non avrebbe avuto diritto alla partecipazione che infatti venne “oscurato” durante i festeggiamenti al ritorno dal Sudamerica.
Gli imbarazzati dirigenti interisti ammisero di aver barato con la giustificazione che “quella dei fuori età è una consuetudine radicata nei campionati giovanili”. A quel punto fu la stampa estera a scatenarsi e i termini ricorrenti furono Scandalo, Vergogna, Truffa all’italiana e il torneo da Mundialito divenne Scandalito. Le conseguenze della vicenda?
Ovviamente la restituzione della Coppa e l’assegnazione del titolo ai boliviani che ancora oggi lo presentano con orgoglio nell’albo d’oro della società, poi la perdita di credibilità del movimento calcistico italiano in sede internazionale. I protagonisti della vicenda vennero puniti dalla FIGC: due anni all’accompagnatore Migliazza, uno ciascuno al segretario delle giovanili Fiore ed al mister Meneghetti e 5 milioni di ammenda alla società.
Venne squalificato anche Massimo Pellegrini per sei mesi in quanto in sede di dbattimento ammise di essere al corrente dello scambio di persona. Fu forse quello che pagò il prezzo più alto di questo scandalo. Rimase all’Inter fino al 1987 raccogliendo 3 gettoni in Serie A, 5 in Coppa Italia ed uno in Coppa Uefa, poi un po’ di Serie B e tanta C; dal campo alla panchina come allenatore delle squadre giovanili
Sergio Giovanelli