Crescenzo Scungio, era soprannominato Muchacho. Fantasista italo-argentino, era nato a Pratella, in Campania, nel 1951. Nel 1973, precisamenre il 4 aprile, debuttò in Argentina nel Ferro Carril Oeste, nella partita contro il San Lorenzo. Il 2 settembre, contro l’Estudiantes, l’ultima gara con il club del barrio Caballito di Buenos Aires. Ggocatore straordinario sul breve e nel controllo di palla, riusciva a fermarsi in corsa talmente bene che il difensore andava letteralmente dritto.
Era un funambolo, al Morgagni di Forlì fu addirittura capace di segnare un gol direttamente dal calcio d’angolo. Chi lo ha conosciuto personalmente, conserva il ricordo di un ragazzo simpatico e semplice.
La figurina Panini ai tempi del Cesena, nel campionato di Serie A 1973-’74, lo ritrae nell’all’allora stadio “la Fiorita”: si può notare alle spalle la gradinata in tubi Innocenti eretta per quel primo torneo nella massima categoria, dove Scungio non collezionò neppure una presenza, solo due panchine. Da notare che all’epoca in rserva si portavano solo tre giocatori, portiere compreso, e il Cesena per le trenta partite di A utilizzo solo 17 giocatori. Giocò invece tre gare in Coppa Italia.
Il calciatore italo-argentino approdò al Forlì il campionato seguente e lì rimase per tre stagioni – 1974-’75, 1975-’76 e 1976-’77 – collezionando in totale 79 presenze. Pur dando il suo contributo alla promozione del Forlì in C, non vi giocò mai con i biancorossi. Nella sua carriera figurano anche Palmese, Taranto, Potenza, Casoria e Scafatese. Si ritirò nel 1991, trasferendosi a Vietri sul Mare, dove ha aperto una scuola giovanile. Scungio ci ha lasciati nel 1998. Oggi – a detta di chi lo ha visto all’opera- in seria A farebbe la differenza in molte squadre, un calciatore alla Diamanti per essere precisi.
Mario Bocchio