Era la primavera del 1980: precisamente il 2 marzo. Lui protagonista del derby che lo consacrò per sempre nei cuori dei tifosi giallorossi. Ce ne parla Fabio Ugolini. Alla Roma come tanti altri club, di giocatori ne abbiamo visti giocare centinaia.
Chi più e chi meno, ha avuto il suo spazio e ha lasciato il segno in maglia giallorossa o per il bene o per il male.
Sappiamo che oggi col calcio moderno, se non si comprano giocatori da club europei importanti, con le trattative avviate da entourage di questi fenomeni mondiali, la maggior parte dei tifosi storcerà la bocca e potrebbe criticare il potenziale acquisto. Ma più di 40 anni fa, non era la stessa cosa e allora il presidente trattava con un altro presidente per definire il passaggio di qualche elemento.
E a livello di Roma, nell’agosto del 1977 la campagna acquisti fu la seguente: il giovane portiere Tancredi dal Rimini, gli attaccanti Casaroli e Sperotto dal Como e dal Catanzaro… e poi quattro centrocampisti: De Nadai dal Monza, Scarnecchia dall’Almas, Piacenti dal Genoa e infine Giovannelli dal Cecina. Questo fu il mercato “poco sfavillante” della modesta Roma nell’estate del ’77.
E Paolo Giovannelli, ragazzo di buone aspettative, si fece mezza carriera a Trigoria, giocando dal 1977 al 1983, 40 partite e realizzando solo un solo gol.
Fu un gol che restò nella storia. Precisamente segnò il gol decisivo nel derby di ritorno del campionato 1979-’80. In quel campionato, la Roma pareggiò l’andata 1-1 (il derby col caso Paparelli) e vinse al ritorno per 2-1 con gol di Giovannelli a 5 minuti dalla fine. Fu una stagione importante, perché poi lo slancio del derby vinto in extremis aiutò la Roma ad andare fino in fondo alla fase finale della Coppa Italia e a portarla a casa ai rigori contro il Torino. Giovannelli fu uno dei tanti giocatori affettuosamente definiti come “ meteore” perché nonostante abbiano avuto una carriera di medio livello senza tanti successi personali, hanno spesso risolto dei derby che li hanno poi consacrati nell’ambiente del tifo giallorosso.
Forse quella partita e quel gol si potrebbe paragonare a quelli di Iturbe e Yanga-Mbiwah nel 2015. Punteggio simile, stessa sequenza, gol nella ripresa e gol decisivo negli ultimi minuti sotto la sud . Oltretutto entrambi pure, sono stati delle meteore di passaggio. Tutto nella ripresa. Segnò Pruzzo di testa e poi pareggiò D’Amico e nel finale risolse Giovannelli con un tiro secco e preciso sotto la traversa che fece esplodere la Curva Sud. La sua corsa folle e liberatoria è sempre un bel ricordo e una delle gioie relative ai successi contro la Lazio. Sono attimi che poi restano scolpiti nel tempo e nella memoria di ogni tifoso giallorosso che ha vissuto quel periodo. Un gran gol di Giovannelli e derby alla Roma.