Vogliamo parlare di una persona, un giocatore che con il Como ha giocato la sua unica partita di campionato contro l’Alessandria: Luigi Meroni. Seconda di ritorno in Serie B. È il 4 febbraio 1962 e allo stadio Sinigaglia si affrontano due formazioni che non sono del tutto tranquille. Peggio stanno i padroni di casa direttamente invischiati nella zona retrocessione. Il primo tempo della partita sembra dimostrare che i lariani sono formazione da bassa classifica. Passano in vantaggio ma poi commettono due grossi errori difensivi che permettono prima a Cappellaro (sarà il capocannoniere della B a fine stagione) e a Migliavacca di segnare.
Nella ripresa, a parte l’operato negativo dell’arbitro che regala un calcio di rigore ai lariani (negandone uno ben più evidente poco dopo) che permette loro di pareggiare e poi espelle Sandro Vitali per un fallo veniale, è proprio Meroni ad ergersi protagonista. Nell’ultimo quarto d’ora di partita propizierà i due gol del 4-2 finale con un tiro respinto dal portiere e ribattuto in porta da un compagno e con un assist (parola che all’apoca non era ancora stata inventata ma che rende l’idea). I momenti decisivi della gara li facciamo raccontare direttamente da Davide Castelli, giornalista de La Gazzetta dello Sport: “L’Alessandria capitola al 29′. Traversone di Ballarini, Mascetti di testa apre benissimo su Meroni II che spara dalla destra: Notarnicola devia e Stefanini II insacca comodamente a porta vuota. Rete capolavoro al 42’; Stefanini II fa fuori abilmente due avversari poi lancia a Meroni II che dal fondo pesca al millimetro Sartore che insacca al volo“.
Da notare che nella cronaca Meroni è chiamato Meroni II per distinguerlo da Benito Meroni, attaccante del Como di alcuni anni prima. La squadra lariana, come detto in pieno marasma aveva da poco cambiato allenatore chiamando Francesco Tortarolo con Giulio Cappelli nel ruolo di direttore sportivo.
Entrambi con un passato nei Grigi: Tortarolo da giocatore, Cappelli come allenatore e direttore tecnico negli ultimi anni di Serie A (1958-’60). Dicevamo di Meroni. Benchè solo diciannovenne il fantasista comasco aveva già rivelato tutte le sue potenzialità tanto da diventare un pezzo pregiato del calciomercato. L’estate successiva verrà ceduto al Genoa e poi al Torino dove resterà fino al tragico incidente che pose fine alla sua vita. Nel Toro giocò contro i Grigi, al Moccagatta in Coppa Italia. Quello del Sinigaglia resterà l’unico confronto in campionato tra Meroni e l’Alessandria.
Sergio Giovanelli