Quando Leo Junior sbarcò a Torino ed indossò la maglia granata fu subito chiaro a tutti che erano fatti l’uno per l’altra. Anche se i tifosi non conoscevamo ancora bene l’uomo Junior ed ammiravamo solo il grande difensore della Nazionale brasiliana, la sua aria schietta, il suo sorriso allegro e contemporaneamente un po’ triste ci fecero capire che le affinità elettive tra lui e la “torcida” granata si sarebbero rivelate profonde.
Infatti Leo si ambientò benissimo sia in città, sia nella squadra di Radice dove trovò altri campioni come Dossena e Zaccarelli. I tifosi apprezzarono subito il suo atteggiamento semplice, di vero campione, disposto a calarsi nella cultura della città che lo ospitava e desideroso di dimostrare sul campo il valore del calciatore.
E sul campo il riscontro non mancò. Radice gli affidò il centrocampo del Toro ed egli dimostrò nel ruolo di play-maker la sua sagacia tattica oltre alla tecnica sopraffina caratteristica di tutti i campioni brasiliani.
Il suo gioco – come ha fatto notare Alma Anticeli – era essenziale, sapeva fondere le qualità dei calciatori sudamericani con la grinta e la geometria del gioco europeo. Sotto la sua guida il Toro seppe sviluppare un gioco brillante e convincente che esaltò i tifosi e la critica.
Anche fuori dal campo Leo ha saputo farsi apprezzare. In Brasile è noto per le sue performances canore e come maestro di samba; in Italia ha messo in mostra qualità umane riconosciute da tutti: serietà, simpatia, lealtà: insomma, un vero granata!
Leo ha indossato la maglia granata per tre stagioni. Nel 1991 ha vestito nuovamente la casacca del Toro in occasione della conquista della Mitropa Cup contro il Pisa. Noi vogliamo ricordarlo in un famoso derby, quando al 90′ un suo tiro d’angolo leggermente deviato in rete da Aldo Serena, assegnò al Toro una memorabile vittoria.
Leovegildo Lins Gama “Junior” nasce a Joao Pessoa nel Nordest del Brasile il 29 giugno 1954. A cinque anni si trasferisce con la famiglia a Rio de Janeiro dove tira i primi calci al pallone sulla spiaggia di Copacabana per terminare poi … al Maracanà. Gioca per sette anni nella squadra del Flamengo dove vince tre scudetti, disputa 601 partite e segna 37 goals.
Dal 1976 entra a far parte della Nazionale Brasiliana a fianco di Zico, Socrates, Falcao e Cerezo. Indossa complessivamente la divisa verde-oro per 71 volte, segnando anche 6 reti.
Dalla stagione 1984-‘85 si trasferisce al Torino dove disputa tre campionati, totalizza 86 presenze in squadra e segna 12 reti.
Nel 1987 si trasferisce al Pescara. Nel 1990 ritorna in Brasile dove prosegue l’attività di calciatore fino all’età di 40 anni, dimostrando una notevole longevità atletica.