Con la promozione della Junior dal campionato di Promozione, siamo nel 1973, la città di Casale Monferrato si ritrova con due squadre in serie D. Davanti allo spettro di un possibile derby fratricida, la parti cercano di trovare un accordo per riportare i colori calcistici casalesi in alto, unendo le forze.
Giancarlo Cerutti, giovane presidente, capace di condurre la Junior dall’anonimato delle categorie dilettantistiche alla quarta serie nazionale è il presidente del nuovo club che si chiama Juniorcasale e ha quali colori sociali il nerostellato, “ammantato” di rossoblù sui bordi delle maniche della maglia ufficiale. Qualche componente della tifoseria non è d’accordo e sale sull’Aventino (su tutti i Fedelissimi), ma ben presto la squadra saprà far dimenticare tutto.
Garella, Fait, Bodina, Zanella, Landini, Trevisani, Gilardino, Balzano, Grillo, Guccione, Ferrari, Polvar e Granai, sono solo alcuni dei grandi protagonisti di una cavalcata entusiasmante che porta lo Juniorcasale a vincere il lungo braccio di ferro per il primato con l’Albese, battuta nella partita decisiva al Palli per 2-0 davanti a un pubblico numeroso ed entusiasta. Anche per il condottiero Sergio Vatta, futuro allenatore delle nazionali giovanili azzurre, è un trionfo. Ora si tratta di programmare un tranquillo torneo di serie C.
Ma nonostante le prodezze di Garella che incomincia a mettersi in mostra al grande pubblico, la squadra viaggia a singhiozzo. Paga per tutti Vatta, sostituito da Tognon che riesce a dare la sferzata necessaria per raggiungere la salvezza. Il premio è una mini-tournèe in Brasile che porterà i neri a giocare a Guaxupè e ad Araraquara.
Per il 1975-‘76 arriva Guido Vincenzi, la squadra cambia volto e si programma il futuro attraverso un accordo con la Juventus che diventa operativo dall’anno seguente. La società bianconera spedisce a farsi le ossa a Casale il portiere Carraro, il bomber Ascagni e l’ala Marocchino.
Tuttavia il miglior acquisto arriva a stagione già iniziata e non è più un “pargolo” di belle speranze, ma un giocatore maturo, ex-nazionale, che per due anni saprà ancora dare grandissma prova di sé, volando da un palo all’altro della porta nerostellata: Roberto Anzolin. Lo Juniorcasale alla fine è buon quinto e si appresta a salire ancora. Coi gol della premiata coppia Basili (alla fine capocannoniere con 18 centri)-Ascagni, testimonial vincenti di una squadra che suona all’unisono, lo Juniorcasale contende, nell’annata 1977-78, all’Udinese la promozione in serie B, togliendosi pure la soddisfazione di guadagnare 3 punti su 4 alla rivale negli scontri diretti.
Tuttavia sono i friulani a vincere. I neri si consolano con la qualificazione al Torneo Angloitaliano che l’anno dopo li vedrà sfortunati protagonisti in Inghilterra.
Nel frattempo Cerutti decide di non seguire più in prima persona la squadra, pur mantenendo nel patrimonio di famiglia la società; d’ora in poi sarà Felice Falvo a occuparsi della gestione di quello che nel 1979-80 è ritornato ad essere il Casale.
Bibliografia: “Firmamento nerostellato” (Il Monferrato)