Il Bayern Monaco è campione d’Europa per la sesta volta: battuto per 1-0 in finale di Champions League allo stadio Da Luz di Lisbona il Paris Saint Germain. Si è conclusa così un’edizione particolare della massima competizione europea per club, che non ha comunque disdegnato emozioni e grandi giocate. Probabilmente, dal punto di vista dello spettacolo, la partita non è stata il massimo, ma si sa che nelle finali prevale principalmente la tensione. Ci si gioca tutto in una partita e alla fine i dettagli sono quelli che fanno la differenza: alza il trofeo chi sbaglia di meno e il Bayern al triplice fischio finale è stata la squadra che ha approfittato meglio dei momenti topici della partita.
Il Bayern Monaco è la squadra più titolata della Bundesliga e una delle più vincenti del panorama calcistico mondiale. Fondato all’inizio del secolo scorso, il club tedesco ha compiuto recentemente 120 anni di storia. Andiamo allora a ripercorrere le tappe principali della vita sportiva della società bavarese, i suoi protagonisti principali, i successi e i trofei messi in bacheca.
È il 27 febbraio del 1900 quando a Monaco di Baviera viene fondato il club destinato a diventare il più titolato nella storia del calcio tedesco. Inizialmente i colori sociali scelti per la squadra sono quelli che rappresentano la Baviera: il bianco e l’azzurro, gli stessi che ancora oggi colorano i diamanti al centro dello stemma del Bayern Monaco.
A pochi giorni dalla fondazione, la squadra scende già in campo per il suo primo incontro. E non è una partita come le altre: si tratta del derby con il Monaco 1860, una rivalità destinata a nascere e accendersi negli anni successivi.
Il Bayern si impone per 5 a 2 dando un messaggio molto chiaro: un nuovo attore dal grande potenziale si è affacciato sulla scena calcistica tedesca. Nel 1905 il Bayern, in seguito all’unione con Münchner SC, assumerà i colori sociali che oggi conosciamo: il bianco e il rosso. I primi anni della storia del club non sono particolarmente ricchi di soddisfazioni, anzi.
Bisognerà attendere addirittura la fine degli anni Sessanta perché il calcio del Bayern Monaco riesca a imporsi sia entro i confini nazionali (la Bundesliga viene fondata nel 1963) che in Europa.
Ad oggi i Bavaresi hanno una bacheca ricolma di trofei: il Bayern è il club tedesco che ha vinto più titoli nazionali (30 campionati, 20 Coppe di Germania, 7 Supercoppe e 6 Coppe di Lega tedesca) e internazionali (2 Coppe Intercontinentali, un Mondiale per club, 6 Champions League, una Coppa delle Coppe, una Coppa e una Supercoppa Uefa). Questo palmarès rende il Bayern Monaco anche una delle squadre più vincenti del Vecchio Continente.
Pur essendo la squadra tedesca più titolata a livello internazionale, il rapporto del Bayern Monaco con la Champions League è stato da sempre un saliscendi di emozioni, fatto di gioie e vittorie, ma anche sconfitte e cocenti delusioni.
Della prima categoria fanno sicuramente parte i successi degli anni Settanta, il periodo d’oro del club. Il Bayern riesce nell’impresa di mettere in fila tre Champions League – che allora si chiama Coppa dei Campioni – consecutive: quelle del 1974, 1975 e 1976.
Per rivedere i Bavaresi sollevare ancora la “Coppa dalle grandi orecchie” bisognerà aspettare gli anni Duemila, con la finale vinta ai rigori a San Siro contro il Valencia nel 2001 e il successo nel derby tedesco contro il Borussia Dortmund nel 2013. Ma come detto, il Bayern ha dovuto patire anche cocenti delusioni. Basti pensare che il club bavarese, dopo la Juventus a quota 7, è la squadra che ha perso più finali di Champions League (5), insieme al Benfica. Sono due, in particolare, le partite che i tifosi bavaresi difficilmente dimenticheranno. Quella persa nel recupero contro il Manchester United a Barcellona il 26 maggio del 1999, dopo che il Bayern era stato avanti 1 a 0 fino al novantesimo, e la finale persa nel proprio stadio ai calci di rigore contro il Chelsea, il 19 maggio del 2012.
Il Bayern Monaco nella rosa della squadra ha avuto da sempre grandissimi campioni. Ma alcuni più di altri hanno lasciato un segno indelebile nella storia del club.
Tra i giocatori del Bayern Monaco in testa alla classifica delle presenze, ad esempio, ci sono due portieri: Sepp Maier, sceso in campo in 651 partite e Oliver Kahn (632). A seguire, al terzo posto c’è il grande attaccante Gerd Müller con 576 presenze. Müller, con 515 gol realizzati in quelle 576 presenze, è anche il marcatore più prolifico nella storia del Bayern, davanti a Robert Lewandowski (235 gol in 280 presenze) e Karl-Heinz Rummenigge (217 in 420 partite).
Tanti anche gli allenatori del Bayern Monaco che hanno guidato il club alla conquista dei traguardi più prestigiosi nella storia della società. Tra questi un posto di riguardo lo merita sicuramente Jupp Heynckes che nella stagione 2012-2013 ha condotto i Bavaresi fino alla conquista dello storico triplete.
In passato anche l’Italia ha messo la firma su alcuni dei successi del Bayern. Basti pensare agli anni di Giovanni Trapattoni, che in Germania ha vinto un campionato e una Coppa di Lega nel 1997 e una Coppa di Germania nel 1998.
O all’era di Carlo Ancelotti che ha arricchito la bacheca bavarese di un’altra Bundesliga nel 2017 e due Supercoppe di Germania nel 2016 e nel 2017.
Bibliografia: Bayern Monaco, la storia e i successi del club tedesco, williamhillnews.it