Il Crotone nel 2017, matricola calabrese di Serie A, si è salvato all’ultima giornata di campionato battendo la Lazio per 3 a 1 con due gol decisivi di un certo Andrea Nalini. Questo nome, nel panorama variegato della sagra multietnica della pelota italiana, fino a quel giorno ci raccontava ben poco. In compenso molti sono gli addetti ai lavori che hanno fatto a gara per rivendicare la scoperta di questo 26enne nato a Isola della Scala (Verona) assurto alle cronache pallonare di molte testate quotidiane dell’italica pedata.
Pagine che lo descrivono ancora oggi protagonista di un romanzo particolare fatto di delusione e gioia, tenacia e circostanza, dove la passione smisurata per questo sport fa da indeformabile filo conduttore. Quella di Andrea Nalini, infatti, è una di quelle storie che avrebbero affascinato pure il Vate della sfera, l’indimenticabile Gianni, accademico di Brera. Una carriera che per certi versi somiglia molto alla storia di Jamie Vardy, centravanti delle “volpi” di Ranieri: dalla fabbrica alla Serie A.
La mamma di Nalini voleva il figlio diplomato per aspirare ad un lavoro sicuro e lui l’ha accontentata, ma senza mai perdere di vista il sogno del bambino che tutti abbiamo dentro di noi: fare il calciatore di professione. Così dopo anni di sacrifici, tra turni in fabbrica e allenamenti, per il 26enne Andrea è arrivata la gratificazione di giocare in Serie A. La sua storia personale parte dalla provincia di Verona dove si fa tutte le giovanili nel Villafranca per poi entrare in prima squadra vincendo il campionato Promozione ed Eccellenza.
Tanti provini, molti che vanno bene, ma sempre ostacolato dalla madre. Nel frattempo studia da perito meccanico e si specializza in saldatura,si diploma e intraprende la strada lavorativa.
Tra calcio dilettante e lavoro, l’impegno è pressante, ma il ragazzo oltre la tenacia meccanica ha anche la stoffa raffinata della punta. Il cambio d’impiego a fare il magazziniere nel “reparto wurstel” di una nota azienda coincide col passaggio alla Virtus Vecomp, squadra veronese di Serie D. La vita di Andrea prende la svolta decisiva, quando gli osservatori della Salernitana lo notano in una finale play off contro la Casertana dove segna una doppietta. Arriva il contratto da professionista e il giovane Nalini può lasciare il lavoro di fabbrica e dedicarsi a tempo pieno alla sua grande passione e diviene professionista.
La prima stagione a Salerno 2013-’14 la vive un po’ in disparte a causa di una pubalgia, mentre nel 2014-’15 è uno degli artefici della scalata in Serie B della squadra contribuendo con 26 presenze e 3 gol al successo della compagine campana. L’ultima stagione 2015-’16 è tribolata per una serie di infortuni che lo costringono a saltare oltre metà stagione.
Nel finale di campionato, Nalini torna titolare e contribuisce a regalare ai granata la salvezza in Serie B. Le doti del giocatore non sfuggono al diesse del Crotone Beppe Ursino, che comincia a “marcarlo a uomo” fino alla stipula del contratto d’ingaggio.
Ed è così che il talent scout calabrese propone all’ex operaio-calciatore un contratto triennale che lo proietta a 26 anni nella massima serie. “Crotone è una grandissima occasione, di cui sono strafelice, e che voglio sfruttare nel migliore dei modi. Quando ero ragazzino ho fatto tanti provini: Milan, Chievo, Genoa, Hellas Verona, ma per motivi fisici mi han sempre scartato. Dove però sono riuscito a superare il provino mia madre non ha voluto che io andassi perché voleva che mi impegnassi nello studio prima di giocare a calcio. Ora vede che questa è la strada che ho sempre sognato ed è felice per me”.
Andrea ora può sorridere e la mamma pure , anche se il figliolo non farà più il saldatore o il magazziniere. Ebbene, ciò che afferma Andrea Nalini in queste due frasi tratte da un’intervista, mi conferma che ci sono anche nel vicentino addetti ai lavori molto validi a valutare le giovani leve calcistiche come per esempio Enzo Manuzzato, mio compagno di squadra nei rossoneri del Thiene degli anni Settanta, che fin dall’infanzia di calcio minuto per minuto ne ha sempre masticato.
Perché affermo questo? Perché navigando in internet ho riportato alla luce un vecchio articolo perso nei meandri del web di Pianeta calcio che, redatto in tempi non sospetti, ci fa oggi capire che sul giovane Nalini il talent scout di Dueville ci aveva pienamente azzeccato. Titolo eloquente: “Il vicenza torna alla carica di Nalini (Villafranca”, è datato 3 giugno 2009. “Il L.R.Vicenza, nella persona del suo Responsabile del Settore giovanile Enzo Manuzzato, ha mostrato l’intenzione di tornare alla carica del ‘Raul di Pradelle’, al secolo Andrea Nalini, classe 1990. La punta, che gode la grande stima del cittì della Rappresentativa veneta di Eccellenza, il padovano di Limena Loris Bodo, interesserebbe ai biancorossi lanieri”. “ E’ un giocatore dall’ottimo movimento e sul quale ci muoio sopra” ha commentato Enzo Manuzzato, aggiungendo : “Purtroppo, più che il Villafranca, l’ostacolo maggiore è la mamma, che desidera che il proprio figlio consegua l’anno prossimo la maturità. Ma, anche restando in Serie D, Nalini potrà godere di un’ottima vetrina” .
Il tempo passa e tanta acqua passa sotto il ponte degli Angeli in quel di Vicenza, quando il 31 gennaio 2020 giunge la notizia di calciomercato, che dà ragione all’amico Enzo e che chiude il cerchio: Andrea Nalini ha firmato con i biancorossi del Lanerossi Virtus, squadra di Renzo Rosso prima in classifica nel proprio Girone di Serie C. Con la prossima stagione la Nobile provinciale inizia l’avventura in Serie B e Andrea Nalini è pronto con la squadra biancorossa a scendere al Menti per puntare alla massima serie.
Giuseppe (Joe) Bonato