Il 31 gennaio 1965 il Foggia batte a sorpresa l’Inter euromondiale di Herrera, da alcuni giorni detentrice della Coppa Intercontinentale e campione d’Europa e d’Italia in carica.
Una gara tatticamente perfetta quella del “Mago di Turi” Oronzo Pugliese, che vinse nella stessa stagione il Seminatore d’Oro, ambizioso riconoscimento per gli allenatori. Tutto si svolge nel secondo tempo con il Foggia che apre le marcature in apertura grazie a Lazzotti, qualche minuto dopo è Nocera – con la sua celebre “Fajola” – a far tremare le inferriate delle tribune del vecchio stadio “Pino Zaccheria”. L’Inter riacciuffa il pareggio grazie a Peirò e Suarez ma è ancora Cosimo Vittorio Nocera al trentatreesimo a scrivere il capitolo finale di questo fantastico romanzo della storia rossonera.
Così ha scritto Alberto Mangano sul sito dell’orgoglio foggiano:
“Nella storia del calcio italiano a sole due squadre è stato attribuito l’aggettivo “grande”: il “grande Torino” e la “grande Inter”. Il Foggia riuscì nell’impresa di battere la “grande Inter”…
Sono passati 45 anni, infatti, da quella che probabilmente è da considerarsi la vittoria più prestigiosa della novantennale storia dell’U.S. Foggia. Il 31 gennaio 1965 i “satanelli” si imposero per 3 a 2 sull’Inter del “mago”Herrera, ovvero la squadra più forte del mondo di quegli anni. La formazione nerazzurra, lo ricordiamo, era detentrice sia della Coppa dei Campioni (attuale Champions League), che aveva vinto il 27 maggio 1964, battendo in finale il Real Madrid (3-1), sia della Coppa Intercontinentale, conquistata dopo lo spareggio (1-0, dopo i tempi supplementari) del 26 settembre 1964 allo stadio “Santiago Bernabeu” di Madrid contro gli argentini dell’Independiente.
Dopo la sconfitta di Foggia, l’Inter, che distava ben sette punti dalla capolista Milan (la vittoria valeva due punti), si rese protagonista di una incredibile rimonta sui cugini rossoneri. All’ultima giornata di campionato (6 giugno 1965), complice la sconfitta del Milan a Cagliari, bastò un pareggio casalingo per 2-2 col Torino, per cucire lo scudetto sulle maglie dei nerazzurri. Sempre nel 1965, l’Inter si aggiudicò per la seconda volta la Coppa dei Campioni (27 maggio: Inter-Benfica 1-0) e la Coppa Intercontinentale, nuovamente ai danni dell’Independiente (doppia finale: 8 settembre, 3-0 a Milano; 15 settembre, 0-0 in Argentina). Per la cronaca, ricordiamo che, nella stagione 1964-65, la “grande Inter” subì in campionato soltanto due sconfitte: una con il Milan (nona giornata: 3-0), l’altra con il Foggia (diciannovesima giornata: 3-2), al suo primo campionato nella massima serie”.
Quell’Inter approfittò della trasferta in terra dauna, per recarsi a San Giovanni Rotondo a far visita a Padre Pio. Se il frate con le stimmate pronosticò la sconfitta dei nerazzurri per davvero oppure no, poco importa, perché la storia comunque venne scritta.
Mario Bocchio