Quel colpo di testa in tuffo a Cremona mette di diritto Lamberto Piovanelli nella galleria dei bomber più amati di sempre dai tifosi nerazzurri. Cinque anni a Pisa, dove arriva quasi da perfetto signor nessuno, e 40 gol. Un grande inizio, poi due anni difficili in serie A e la definitiva esplosione nella stagione 1989-90 dove assieme a Beppe Incocciati forma una gran coppia d’attacco. Nel 1990 tocca anche la nazionale ma chiude l’anno con il brutto infortunio dell’Olimpico. Incidente che gli condiziona la seconda parte di carriera e segna di fatto la fine della sua storia con il Pisa che lo venderà alla Juventus piuttosto malconcio. Dopo la carriera agonistica è uscito dal professionismo. Ha fatto anche il commentatore televisivo e attualmente è allenatore a livello di scuola calcio.
Piovanelli cresce calcisticamente nelle giovanili del Castelfiorentino, la squadra del paese in cui è nato il 26 giugno 1964, dove fa il suo esordio nel campionato Interregionale nella stagione 1983-84. Subito 10 gol in 29 partite e bilancio quasi identico la stagione seguente dove segna sempre 10 reti in 28 incontri. Sembra che Romeo Anconetani lo abbia notato, o almeno qualche osservatore glielo abbia consigliato, ma è l’Atalanta ha scommettere sul 20enne bomber di provincia. Nell’estate del 1985 Piovanelli va a Bergamo ed è uno dei più giovani dell’esperta rosa messa a disposizione dell’allenatore Nedo Sonetti. Il tecnico di Piombino farà esordire Piovanelli in serie A il 23 febbraio 1986 in Atalanta- Sampdoria, subentrando ad un quarto d’ora dalla fine al posto di Vella con i nerazzurri di Bergamo sotto per una rete realizzata su rigore da Mancini. Piovanelli cambia la gara e si guadagna subito un rigore per un fallo di Galia. Dal dischetto Magrin pareggia e poi segna il 2-1 decisivo, complice una papera di Bordon, con lo stesso Piovanelli sempre in agguato. Piovanelli avrà poco spazio visto che nel ruolo di centravanti sono davanti a lui Fulvio Simonini e l’ex nerazzurro Aldo Cantarutti. Viene confermato da Sonetti ma nell’autunno del 1986 il manager Franco Previtali pensa ad una soluzione in prestito. Il Pisa che è finito in serie B cerca un centravanti, dopo la fugace esperienza di Walter Schachner non ingaggiato a causa del mancato ripescaggio in A, e allora Anconetani scommette su Piovanelli nonostante nelle sue 12 apparizioni nell’Atalanta non abbia ancora segnato.
Piovanelli nel Pisa.
L’arrivo a Pisa segna una svolta per Piovanelli e anche i nerazzurri, partiti non troppo forte, iniziano a risalire la corrente. Dopo i 25 minuti di Vicenza, sconfitta per 2-0, Piovanelli a dire il vero sta più in panchina che in campo, almeno per un paio di mesi. L’allenatore Gigi Simoni preferisce schierare Faccini e Pellegrini al fianco di Cecconi. La prima da titolare è al Dall’Ara di Bologna il 14 dicembre, 0-0 e sostituzione nel finale con Bernazzani. Sette giorni dopo segna la sua prima rete in nerazzurro nel vittorioso 2-1 alla Triestina. Piovanelli però inizia a scaldare la tifoseria nell’ultima gara del girone d’andata il 25 gennaio 1987. All’Arena arriva la capolista Cremonese già in vantaggio al 15’con un bel gol da posizione defilata di Nicoletti che beffa Mannini sul primo palo. Al 29′ Piovanelli prende palla a metà campo e salta come birilli tre avversari nello stretto concludendo con un sinistro in diagonale che non offre scampo a Rampulla. Finisce 1-1 e sono un po’ le prove generali del trionfo. Il giorno che cambia la stagione dei nerazzurri e di Piovanelli è sicuramente l’8 febbraio. Il Pisa gioca a Modena una gara sospesa per nebbia sette giorni prima con i nerazzurri sotto per 1-0 dopo il gol di Sauro Frutti in apertura. Fortuna vuole che la serie B è ferma per una sosta e si recupera subito partendo da 0-0. Piovanelli di testa segna il gol vittoria e riporta il Pisa ha contatto con il gruppo delle pretendenti alla serie A. Da li alla fine sarà unainterminabile ed entusiasmante campionato fatto di colpi di scena a ripetizione.
Dopo tanti anni: Lamberto Piovanelli e Mircea Lucescu.
A due giornate dalla fine il Pisa, Piovanelli è in panchina, perde clamorosamente 2-1 in casa di un Cagliari già retrocesso e in crisi economica da tempo. Sembra finita ma Simoni, su consiglio di Anconetani, rilancia Piovanelli nello scontro dell’Arena contro la Lazio partita da -9 che lotta per non retrocedere in serie C. Il vecchio cuore nerazzurro batte ancora e Piovanelli fa doppietta, finisce 3-0 e tutti a Cremona per la gara della vita. Grigiorossi in testa dalla prima di campionato ma avanti un punto solo rispetto al Pisa e al Pescara e due su Cesena e Lecce. In tutti i campi si lotta per qualcosa. Sarà una giornata da brividi caldi. Per noi pochi calcoli. La vittoria vuol dire serie A, il pareggio gli spareggi, una sconfitta quasi certamente restare in B. Uno stadio strapieno come non mai a Cremona con la lettera A che si tinge di grigiorosso prima della gara visto che ai padroni di casa basta il pari. Seimila i pisani presenti che trepidano e sperano. La gara è tesa ma al minuto 28 Cecconi guadagna un rigore che Sclosa trasforma. Adesso è il Pisa che comanda e al 42′ Piovanelli spunta in tuffo con la sua testa d’oro su un cross da destra di Cuoghi e la mette nell’angolino. Ed è il 2-0, ed è il 2-0 ( cit.). La Cremonese accorcia subito con Nicoletti ma nella ripresa Grudina, che rilevò l’infortunato Mannini, chiude la porta. La lettera serie A si tinge di nerazzurro, la Cremonese perderà gli spareggi con Lecce e Cesena, e Piovanelli ci mette la firma con 9 gol in 27 incontri.
Seguono due stagioni difficili in serie A con qualche infortunio e in cui vede poco la porta. Il suo giorno di gloria è il 31 gennaio 1988 quando con un colpo di testa e un tocco da due passi stende con una doppietta il Pescara segnando i suoi primi gol in serie A. Appena 4 reti la prima stagione e 3 la seconda che coincide con il ritorno in serie B. Qualcuno ironizza sulla staticità e la mole dell’attaccante chiamandolo “pioppanelli”, alto 1,84 e andatò un po’ oltre il Peso, e c’è chi non vuole rinnovare l’abbonamento nel caso di conferma. Solo un uomo crede fermamente in lui: Romeo Anconetani. Il Pisa in serie B viene affidato all’allenatore di casa Luca Giannini che ha in mano probabilmente una delle più grandi squadre nerazzurre di sempre. Il Pisa domina a braccetto con il Torino e Piovanelli con Incocciati da spettacolo segnando a ripetizione. Da pioppanelli a piova gol come recita il famoso coro in curva.
Ormai ha messo d’accordo tutti ed è , assieme a Incocciati, l’idolo della nord anche grazie a gol d’autore come quel destro al volo nel 4-1 a Brescia o la splendida rete nello stretto contro il Pescara all’Arena, gli abruzzesi sono la sua vittima preferita con 7 gol in carriera, dove eseguirà un numero di prestigio a Zinetti. Tante doppiette e una tripletta a Cosenza. A fine stagione sarà serie A con largo anticipo e Piovanelli ne mette 19, ufficialmente 18, visto un tocco di Di Cara ininfluente ma segnalato come autorete proprio nella prima delle due reti al Pescara. Di fatto è il record di reti per un giocatore del Pisa in serie B che sarà superato solamente nel 2007-2008 da nacho Castillo.
In serie A Piovanelli non smette di segnare e sembra davvero un momento e un anno magico quel 1990. L’anno dei mondiali in Italia e di cambiamenti vede l’attaccante di Castelfiorentino trasformare in gol tutto ciò che tocca anche con il nuovo allenatore Rumeno Mircea Lucescu. Segna all’esordio a Bologna su punizione, si porterà a casa anche un quintale di miele come premio per la prima rete assoluta di quella stagione di serie A, e poi fa doppietta 7 giorni dopo con il Lecce abbattuto anche dai nuovi Simeone e Padovano. Salutate la capolista. I nerazzurri sono primi con Inter e Milan. Le illusioni durano poco ma Piovanelli i suoi gol li segna. Sbaglierà un rigore determinante con il Parma ma a Natale con 8 reti è capocannoniere assieme a Van Basten ed ha appena segnato con la fascia di capitano un gol spettacolare nel 2-0 in casa al Torino. Azeglio Vicini lo convoca in nazionale per la gara a Cipro del 23 dicembre 1990. Un facile 4-0 dove un Piovanelli un po’ deluso non troverà spazio neppure negli ultimi minuti. L’anno solare si chiude il 30 dicembre all’Olimpico contro la Lazio. Di fatto la favola di quel 1990 e del piova gol a Pisa si chiude lì. Dopo 8 minuti una entrata da codice penale di Domini che procurava la frattura della tibia a Piovanelli. Inizia subito la riabilitazione e il giorno dopo è in Tv su Raiuno con il presidente Anconetani che cerca di incoraggiarlo al teatro Verdi dove Piero Badaloni conduce l’itinerante piacere raiuno, dedicato nella settimana delle feste alla nostra città. L’ottimismo però non basta. Piovanelli torna in campo dopo tre mesi, nel finale di Pisa-Atalanta 0-2 la vigilia di Pasqua del 1991, ma non è più lui. L’infortunio frena la sua carriera in ascesa e compromette la salvezza del Pisa che dopo quella stagione 1990-91 non giocherà più in serie A.
Romeo Anconetani aveva già un accordo con la Juventus e lo cede ai bianconeri facendo cassa. Piovanelli non esordirà mai con i bianconeri di Trapattoni e nella stagione 1991-’92 torna a novembre all’Atalanta. Segnerà 3 gol , due al Delle Alpi di Torino contro granata e juventini, poi andrà in B al Verona. Giocherà per l’ultima volta all’Arena da avversario il 15 novembre 1992 tenendo a battesimo il primo gol di Bobo Vieri a Pisa in un poco entusiasmante 1-1 tra nerazzurri e gialloblu. Conquisterà una promozione dalla C1 alla B con il Perugia di Luciano Gaucci e di mister Castagner nel 1993-94 con 9 reti in 18 partite, arrivò a novembre, prima di chiudere definitivamente con il calcio giocato a Verona nel 1995 a soli 30 anni. Discusso dagli esteti, amato dal pubblico. Ha il grande rimpianto per essersi fatto male al top della carriera. In nerazzurro ha disputato 132 gare segnando 40, forse 41, reti che ne fanno l’ottavo nerazzurro all time.
Dopo la carriera non è rimasto nel grande giro ma ha tentato l’avventura imprenditoriale a Pisa aprendo negozi di abbigliamento sportivo. Ha commentato il Pisa su 50 canale la magica stagione della serie B con Ventura dove ha visto Castillo battere il suo record. Era entrato anche nel settore giovanile nerazzurro e adesso allena i più giovani. Lo scorso anno era alla scuola calcio del Madonna Dell’Acqua. Per i tifosi nerazzurri è ancora oggi il Piova, la testa d’oro di quel 21 giugno 1987 a Cremona.
Andrea Chiavacci