Bologna 1964: lo scudetto deciso allo spareggio che entrò nella storia
Dic 16, 2025


Un’impresa storica all’Olimpico contro l’Inter, segnata dalla gioia dei rossoblù e dalla scomparsa del presidente Dall’Ara

Il 7 giugno 1964 il Bologna entrò nella storia del calcio italiano, conquistando uno scudetto unico nel suo genere. Per la prima e unica volta dalla nascita della Serie A a girone unico, il titolo fu assegnato tramite uno spareggio: Bologna e Inter avevano concluso il campionato a pari punti, con i rossoblù che avevano recuperato i punti precedentemente tolti a causa di uno scandalo legato al doping.

Lo stadio Olimpico di Roma fu teatro di un pomeriggio indimenticabile. Migliaia di tifosi assistettero alla partita che avrebbe deciso il tricolore. La squadra allenata da Fulvio Bernardini dimostrò tutta la propria forza e coesione: Giacomo Bulgarelli orchestrava il gioco a centrocampo, Helmut Haller creava geometrie perfette e Harald Nielsen, il celebre “Dondolo”, trascinava l’attacco. Tra i difensori, Tumburus, Janich, Pavinato e Furlanis garantivano sicurezza, mentre il portiere William Negri compiva interventi decisivi.

La punta petroniana Harald Nielsen, migliore marcatore del campionato con 21 gol

La partita fu intensa: al trentesimo minuto, Bulgarelli calciò verso la porta, il pallone fu deviato per Fogli, che segnò il primo gol. Poco dopo, Nielsen raddoppiò, sancendo il 2-0 finale. Quel risultato consacrò il Bologna campione d’Italia dopo 23 anni, regalando ai giocatori e ai tifosi una gioia immensa.

Il presidente Renato Dall’Ara e il capitano rossoblù Mirko Pavinato con la Coppa Mitropa 1961

I protagonisti di quell’impresa sono rimasti impressi nella memoria collettiva. Oltre a Nielsen, miglior marcatore con 21 reti, anche Bulgarelli ed Ezio Pascutti segnarono otto gol ciascuno, contribuendo al successo della squadra. Ma il merito fu di tutti: dal mediano Fogli al tornante Perani, dai centrocampisti Haller e Bulgarelli agli attaccanti Nielsen e Pascutti, senza dimenticare il terzino di riserva Bruno Capra, schierato a sorpresa nell’ultima partita per sostituire l’infortunato Pascutti.

Da sinistra: il bolognese Helmut Haller e l’interista Tarcisio Burgnich durante lo spareggio di Roma

Il trionfo, tuttavia, fu velato dalla tristezza per la scomparsa del presidente Renato Dall’Ara. Il “presidentissimo”, figura amata e rispettata, era morto tre giorni prima della finale, colpito da un infarto durante un incontro con i vertici della Lega calcio e dell’Inter. La squadra vinse per lui, consacrando il legame indissolubile tra la società e il suo storico presidente.

Quel Bologna rimane nella memoria degli appassionati non solo per la vittoria in campo, ma per l’unità, la determinazione e il talento di una squadra che seppe fare la storia del calcio italiano, regalando un pomeriggio che ancora oggi viene ricordato come uno dei momenti più straordinari della Serie A.

Mario Bocchio

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