“Lolo” Fernández: il Cañonero eterno di Universitario e del calcio peruviano
Dic 2, 2025

Simbolo di lealtà, garra e leggenda del calcio nazionale, il mito di Teodoro Fernández vive ancora nelle generazioni di tifosi crema


Teodoro “Lolo” Fernández Meyzán nacque nella Hacienda Hualcará di Cañete e divenne il massimo idolo di Universitario de Deportes e del calcio peruviano. Cresciuto tra i campi della sua città, a 16 anni fu mandato a Lima per proseguire gli studi, seguendo le orme del fratello Arturo, già calciatore di spicco. La famiglia Fernández sarebbe presto diventata una dinastia al servizio della squadra più amata del Perù, con Lolo destinato a emergere come figura leggendaria.

“Lolo” nel 1931, a sinistra, e con la nazionale peruviana

Fernández, Alberto Terry e altri giocatori della “U”

Il suo debutto con la maglia crema avvenne nel marzo del 1930, inizialmente in riserva, ma la sua forza, tecnica e determinazione lo portarono presto a un ruolo da titolare. Già nel 1931, nel primo match internazionale contro il Magallanes, segnò di testa, sorprendendo tutti.

Nel 1935 vestì per la prima volta la maglia della nazionale al Sudamericano di Lima, e l’anno successivo partecipò ai Giochi Olimpici di Berlino 1936, dove realizzò cinque gol contro la Finlandia, consacrandosi a livello internazionale.

Fernández (al centro) insieme alla rosa dell’Universitario de Deportes negli anni Cinquanta
Fernández Meyzán (il terzo in basso) insieme alla selezione peruviana che partecipò ai Giochi Olimpici del 1936

Lolo rimase fedele all’ Universitario per tutta la carriera, rifiutando offerte dall’estero e dedicandosi al club con passione totale. Tra le sue imprese più memorabili, i cinque gol al Racing Club nel 1944 e la tripletta nell’ultima partita contro l’eterna rivale Alianza Lima nel 1953, sancendo un addio da leggenda. In totale conquistò cinque titoli con la U e fu sette volte capocannoniere dei tornei peruviani.

In gol contro l’Alianza Lima

Il Cañonero non fu solo un goleador, ma un simbolo di lealtà, semplicità e dedizione. Pur senza essere spesso capitano, la sua presenza trascinava la squadra e i tifosi. Il legame con il nuovo stadio dell’ Universitario, inaugurato nel 1952, è simbolico: Lolo segnò il primo gol ufficiale contro l’Atlético Chalaco e un hat trick contro Universidad de Chile, consacrando il Lolo Fernández come casa del mito.

Teodoro Fernández nella sua ultima partita con la “U” nell’agosto del 1953

Oltre ai numeri e ai trofei, Lolo Fernández rappresenta l’essenza di un calcio pulito, basato su impegno, coraggio e rispetto. La sua leggenda rimane viva, non solo nei record e nei gol, ma nel cuore dei tifosi crema, che continuano a celebrare un idolo capace di incarnare i valori più alti dello sport e di ispirare generazioni intere.

Mario Bocchio

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