Malta-Grecia 2-0: il giorno in cui l’Empire Stadium si prese la storia
Nov 27, 2025


Il 23 febbraio 1975 la piccola Malta firmò una delle sue imprese più memorabili: Aquilina e Magro stesero la Grecia, mentre il debuttante Gatt e la difesa di Polverini resistettero all’assedio finale

I tifosi maltesi di una certa età non dimenticheranno mai il 23 febbraio 1975. Quel giorno, all’Empire Stadium di Gżira – più simile a un campo di macerie che a un terreno di gioco, in un’epoca in cui a Malta non esistevano campi in erba – la nazionale colse una vittoria che nessuno aveva previsto. Nelle qualificazioni al Campionato Europeo, Malta superò la Grecia per 2-0, scrivendo una pagina destinata a rimanere.

L’entrata in campo di Malta, arbitro l’inglese Robert Matthewson

La squadra del tecnico italiano Terenzio Polverini era reduce da un’ onorevole sconfitta 1-0 contro la Germania Ovest, ma di fronte aveva un avversario di statura ben diversa: il portiere Vasilis Konstantinou e il capitano Mimis Domazos erano gli stessi che, pochi anni prima, avevano portato il Panathinaikos alla finale di Coppa dei Campioni 1971. Eppure, quel giorno, tutto sembrò possibile.

La foto mostra l’intera “rosa” di sedici giocatori di Malta schierati prima della celebre gara contro la Grecia

Richard Aquilina sbloccò il risultato al 33’, sfruttando un’incertezza del portiere greco dopo una rimessa laterale battuta rapidamente da Eddie Vella. Al 70’, fu Vince “Maxi” Magro a raddoppiare con un pallonetto dalla sinistra, eseguito esattamente come Polverini gli aveva chiesto alla vigilia: “Se esce tanto dalla porta, scavalcalo”.

Terenzio Polverini mentre dirige un allenamento della nazionale maltese

Il terzino sinistro Vella, incaricato di marcare Domazos, fu protagonista in entrambe le reti. “Per la prima volta nella storia ci portarono in hotel prima della partita – ricorda – eravamo uniti, motivati. Polverini aveva un coraggio contagioso”.

Una fase di gioco: il portiere Gatt, al debutto, difende la porta e il risultato

In porta c’era il debuttante Robert Gatt, che nonostante l’emozione della prima internazionale rimase freddo e concentrato: “Dopo il primo gol loro iniziarono a spingere, dopo il secondo ancora di più. Negli ultimi minuti fu un assedio, ma con alcune parate e una difesa superba resistemmo”.

L’esultanza dei maltesi dopo il raddoppio

Tra le immagini indelebili, Magro ricorda il capitano Willie Vassallo, la testa fasciata e il sangue che gli colava sul volto, determinato a restare in campo fino all’ultimo. E poi i dettagli di un calcio d’altri tempi: i compagni che si scambiavano gli scarpini perché portavano lo stesso numero, altrimenti dovevano essere restituiti alla federazione a fine partita, la maglia greca custodita come unico cimelio di una giornata irripetibile.

Nello spogliatoio esplode la gioia degli isolani

I giornali dell’epoca esaltano l’impresa di Malta

E la folla? Non smise mai di applaudire. Anche quando i giocatori, ancora increduli, erano già spariti negli spogliatoi. Malta aveva appena vissuto il suo giorno d’oro.

Mario Bocchio

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