
Il 1 marzo 1987, nel pieno della corsa verso il primo scudetto, il San Paolo assistette a un gol raro: Diego, piegato sull’erba, pareggiò contro la Sampdoria con un colpo di testa da centravanti
Non era certo l’arma preferita di Diego Armando Maradona. Con il suo metro e sessanta abbondante, il numero 10 del Napoli incantava con il sinistro, con tocchi magici e invenzioni da funambolo. Ma quel pomeriggio di sole, il 1 marzo 1987, decise di sorprendere tutti.
La Sampdoria di Boskov, priva di Mancini ma con Vialli e il giovane Lorenzo, passò in vantaggio alla mezz’ora grazie a un destro rabbioso dello stesso Lorenzo, nato da un rimpallo sul tiro di Briegel.

Il Napoli faticava a trovare spazi, ma poco dopo fu Renica, in proiezione offensiva, a scardinare la fascia sinistra: cross teso in area e Maradona, quasi inginocchiato sul prato, infilò di testa il pareggio.
Era il suo nono gol in campionato, uno dei pochissimi “de cabeza” in carriera. Il risultato non cambiò più, ma quel gesto restò nella memoria: il genio argentino, anche quando sembrava fuori dal copione, trovava sempre un modo per essere decisivo.
Mario Bocchio