
Nel cuore pulsante del calcio italiano degli anni ’70 e ’80, si erge la figura di Giuseppe Farina, noto come “Giussy”. La sua storia è un intreccio di successi, sfide e scelte audaci che hanno segnato il destino di club leggendari come il Lanerossi Vicenza e il Milan.

Nel 1968, Farina assume la presidenza del Lanerossi Vicenza, portando il club a livelli mai raggiunti prima. Con il soprannome di “Real Vicenza”, la squadra conquista la Serie A e si distingue per il gioco spettacolare, culminato con il secondo posto nel 1978. Un momento emblematico è l’acquisto di Paolo Rossi: un’operazione controversa che vede il Vicenza battere la Juventus alle buste, offrendo 2,6 miliardi di lire contro i 900 milioni proposti dai bianconeri. Tuttavia, questa mossa ha conseguenze impreviste: la stagione successiva, il Vicenza retrocede in Serie B, alimentando le voci su possibili influenze esterne nel calcio italiano.

Nel 1982, Farina acquisisce il Milan da Felice Colombo per 3 miliardi di lire. La trattativa avviene in modo informale: durante un pranzo al Principe di Savoia, Farina accetta l’offerta di Colombo, con l’accordo redatto dal suo fidato ragioniere, Carlo Bonfante . Nonostante le difficoltà economiche del club, Farina si impegna a risollevare le sorti del Milan.

Il rapporto tra Farina e Gianni Agnelli è segnato da scontri e trattative intense. Quando Agnelli esprime il desiderio di riportare Paolo Rossi alla Juventus, Farina inizialmente rifiuta, proponendo di cederlo l’anno successivo. La situazione culmina in un’asta tra i due, con Farina valutando Rossi 2,4 miliardi di lire e Agnelli 900 milioni. Nonostante la cessione, Farina rivela che Agnelli gli avrebbe consegnato un miliardo di lire “in nero” per facilitare l’accordo.

Nel 1986, a causa di difficoltà finanziarie, Farina cede il Milan a Silvio Berlusconi. Nonostante le trattative informali, Berlusconi offre 15 miliardi di lire, mentre Farina ne chiede 20. Un altro azionista, Giampiero Armani, si propone di acquistare il club per 20 miliardi, ma un intervento di Bettino Craxi blocca l’affare. Successivamente, la Guardia di Finanza interviene, sequestrando i beni di Farina, inclusa la casa di Verona della sua prima moglie.
Giuseppe Farina rimane una figura controversa nel panorama calcistico italiano. La sua gestione del Vicenza e del Milan è stata caratterizzata da scelte audaci e, talvolta, da operazioni discutibili. Tuttavia, la sua passione per il calcio e il suo impegno nel sostenere i club che ha presieduto sono innegabili. La sua storia è un riflesso delle dinamiche complesse e spesso oscure che hanno caratterizzato il calcio italiano in quegli anni.
Mario Bocchio